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Turista rischia di morire al Colosseo: lo salva un custode con il defibrillatore

Turista soccorso al Colosseo e salvato da un custode ‘eroe’. In vacanza con la moglie e le due figlie, l’uomo, un 50enne, ha avuto un infarto mentre stava visitando l’Anfiteatro Flavio.
A cura di Enrico Tata
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Un turista si sente male al Colosseo e rischia di perdere la vita. In vacanza con la moglie e le due figlie, l'uomo, un 50enne, ha avuto un infarto mentre stava visitando l'Anfiteatro Flavio. E' stato soccorso e salvato da un addetto del monumento, intervenuto con il defibrillatore.

E' successo ieri intorno alle 18 e 30, riporta il Messaggero. Il turista americano stava camminando lungo il percorso di visita al prio piano del Colosseo quando improvvisamente si è accasciato. Il custode, che si chiama Giovanni Castaldo, 52 anni, da cinque anni in servizio all'Anfiteatro Flavio, è intervenuto utilizzando uno dei quattro defibrillatori in dotazione al monumento.

Il racconto:

Ero in ufficio quando mi hanno chiamato e sono subito corso al primo piano, lì ho trovato l'uomo svenuto a terra. La situazione era quella di una persona che non aveva più battito cardiaco e non respirava più. Ho provveduto a collegare il defibrillatore e a dare seguito alle manovre. Al terzo tentativo dopo la defibrillazione, l'uomo ha dato finalmente segni di vita, e lì, devo ammettere, anche io ho ricominciato a respirare. Non sono un medico, conosco la manovra dopo tanto addestramento. In quel momento hanno contato l'impegno e la lucidità. L'uomo ha ripreso conoscenza, ha provato anche ad alzarsi, ma l'abbiamo tenuto steso in una posizione comoda. Gli ho tenuto la mano fino all'arrivo dell'ambulanza.

Secondo il custode il Colosseo è il primo sito archeologico in Italia a disporre della strumentazione di cardio-protezione. Un anno fa un turista austriaco morì proprio al Colosseo a causa di un problema cardiaco. In quell'occasione l'uomo non fu soccorso e una guida turistica denunciò: "A un custode ho chiesto: ‘Ce l'avete un defibrillatore? È urgente'. E lui mi ha risposto: ‘No'". Gli addetti del monumento risposero che nessuno era in realtà stato interpellato per un intervento urgente.

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