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Truffe al bancomat, rubati i pin delle carte di credito di migliaia di passeggeri a Fiumicino

Due bulgari sono accusati di aver manomesso diversi bancomat presenti negli aeroporti di FIumicino, Malpensa e Venezia. Se la polizia di frontiera dello scalo romano non fosse intervenuta, la truffa del bancomat avrebbe fruttato diversi milioni di euro ai due malviventi. Sceglievano bancomat nella zona degli arrivi e le vittime erano soprattutto turisti stranieri.
A cura di Enrico Tata
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Migliaia di passeggeri e turisti in transito all'aeroporto di Fiumicino sono stati raggirati, i loro dati sensibili archiviati e pronti a essere utilizzati dai malviventi, i codici e i pin delle loro carte di credito immagazzinati in un server. Se la polizia di frontiera dello scalo romano non fosse intervenuta, la truffa del bancomat avrebbe fruttato diversi milioni di euro a due cittadini bulgari. I ladri avevano installato sofisticate apparecchiature elettroniche artigianali sui bancomat dell'aeroporto ed erano in grado di copiare sia il codice pin delle carte degli ignari passeggeri, sia i codici presenti sulla banda magnetica inserita nello sportello. I due, infatti, avevano inserito una microcamera e uno skinner in grado di memorizzare tutti i dati dei possessori.

I malviventi, informa la polizia di frontiera, sceglievano i bancomat nella zona arrivi di Fiumicino in modo tale da poter acquisire prevalentemente codici delle carte in possesso a stranieri di passaggio in Italia. Approfittando della loro assenza da casa, sarebbero riusciti a prosciugare i loro conti correnti prima che gli stessi potessero accorgersi degli ammanchi. I due bulgari sono accusati anche di aver manomesso altri apparecchi negli aeroporti di Malpensa e Venezia.

I poliziotti li hanno sorpresi mentre ritiravano lo skimmer posizionato su un bancomat dell'aeroporto romano qualche giorno prima. Gli agenti li hanno seguiti fino al loro alloggio e sono entrati in azione. Nel covo romano, si legge nella nota diffusa dalla questura di Roma, l’irruzione ha permesso di individuare e sequestrare centinaia di supporti informatici contenenti i dati sensibili di migliaia di passeggeri. Fortunatamente i due malviventi ancora non avevano utilizzato i dati rubati.

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