Truffavano gli anziani coinvolgendoli in finti incidenti stradali: quattro arresti
Truffavano gli anziani che prendevano di mira e coinvolgevano in finti incidenti stradali, per estorcere loro denaro, per un giro d'affari che si aggirava intorno ai 30mila euro al mese. A finire nel mirino degli inquirenti quattro persone che i carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro hanno arrestato e posto ai domiciliari nei Comuni di Roma e Sarno, ritenute responsabili a vario titolo, dei reati di truffa ed estorsione. L'ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa su richiesta della Procura di Roma dal giudice per le indagini preliminari è scattata al termine delle operazioni dirette dal Gruppo Reati Gravi contro il Patrimonio della Procura di Roma. A seguito delle indagini tra il settembre 2017 e il luglio 2018, gli inquirenti hanno portato alla luce ben ventidue episodi perpetrati nei confronti di dieci vittime e sette fermi in flagranza di reato.
Anziani vittime della ‘truffa dello specchietto'
Le indagini dei carabinieri sono partite dalla denuncia sporta da un ottantaquattrenne, rimasto vittima della cosiddetta ‘truffa dello specchietto' e successivamente di un'estorsione. Rilevanti per il lavoro degli investigatori, le descrizioni ed i dettagli forniti dalle persone coinvolte, grazie alle quali, insieme a comparazioni fotografiche, hanno permesso di risalire all'identità dei responsabili. Come emerso in sede d'indagine, il gruppo di malviventi agiva in diverse zone della Capitale, scegliendo come vittime gli anziani, che venivano coinvolti in falsi incidenti stradali, a seguito dei quali, con raggiri o minacce, a dare loro in cambio soldi per risolvere la discussione.
Gli arrestati inscenavano finti incidenti stradali
Attraverso un metodo ben consolidato nel tempo e sicuri di non essere scoperti, prendevano di mira l'auto e il suo conducente, inscenando un falso sinistro, lanciando qualcosa sulla fiancata dell'auto e provocando un rumore che faceva credere al malcapitato di aver effettivamente urtato per sbaglio qualcosa. I truffatori, dopo esserglisi accostati con l'auto, vantavano un legame stretto con membri di noti clan malavitosi e chiedevano una somma di denaro per rimediare ai danni subiti. In un episodio una complice ha finto di essere incinta e ha preteso un risarcimento in denaro, dichiarando di aver riportato nell'urto un danno al feto. In un altro caso, ad un avvocato sono stati estorti ben 50mila euro.