Trovato corpo carbonizzato in casa, arrestata moglie: “Era morto da un mese, non sapevo cosa fare”
Ha dato fuoco al compagno dentro il suo appartamento di via Mario Fani alla Camilluccia, poi ha cercato di non fare entrare i pompieri, chiamati dai vicini di casa preoccupati per l'incendio al civico 60 del Municipio Monte Mario. Quando i pompieri sono entrati in casa si sono trovati davanti una scena agghiacciante: il cadavere carbonizzato di Boris Crnic, 59enne compagno della donna, Maria Carla M. "Era morto e gli ho dato fuoco", la spiegazione della 71enne, adesso arrestata e portata nel carcere di Rebibbia con l'accusa di distruzione e soppressione di cadavere. La donna, con problemi psichici molto seri, ha dichiarato ai carabinieri che non sapeva cosa fare col corpo del compagno deceduto. Molto probabilmente non sopportava più l'odore del cadavere dentro casa, e per questo ha deciso di disfarsene dandogli fuoco. A quanto si apprende, l'uomo era morto da almeno un mese. È stata disposta l'autopsia per verificare le cause della morte.
Il ritrovamento del cadavere carbonizzato
Il ritrovamento risale alla mattina di domenica 3 maggio. Sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco, sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia Roma Trionfale insieme ai militari del VII Nucleo Investigativo di via In Selci. L'appartamento nel quale viveva la donna è stato rinvenuto in condizioni di degrado estreme: l'anziana, infatti, è risultata essere un'accumulatrice seriale e nell'abitazione aveva portato di tutto. In cura alla Asl per problemi psichici, è stata interrogata per ore dai carabinieri, ai quali ha ammesso di aver incendiato il corpo del compagno perché non sapeva più cosa fare. Sarà l'autopsia a stabilire se il 59enne sia morto per cause naturali: dalle prime informazioni emerse sul caso, sembra che il cadavere non avesse segni di violenza.