“Trattato come un criminale,ma è solo un bambino”, drammatico blitz della polizia a scuola

Una scuola della provincia di Latina presidiata dai poliziotti, un bambino prelevato dal suo banco senza poter salutare né amici né familiari. “La polizia di Latina si è presentata alla scuola di Borgo Faiti, l’ha circondata, ne ha controllato le uscite con gli agenti ed ha cercato un bambino che alle 10 di mattina si trovava al suo posto, in classe con i suoi compagni. La scuola è rimasta bloccata per ore, perché il bambino non voleva andare nella casa famiglia dove un decreto del Tribunale dei Minori di Roma aveva stabilito che andasse”. La denuncia arriva dall'associazione Valore Donna di Latina, che racconta il blitz degli agenti dell'Ufficio Minori della Divisione Anticrimine della Questura di Latina. Il bambino, 12 anni, è stato convinto, dopo diverse ore, da due operatrici ad essere trasferito in una casa famiglia, decisione presa dal Tribunale dei Minori a seguito di un provvedimento di sospensione della podestà genitoriale. Fino ad allora le lezioni e la scuola intera sono rimaste paralizzate.
“Lo hanno portato via come fosse un criminale, ma è solo un bambino. Non c'era bisogno di tanto clamore”, dice Ferdinando Tripodi, vice presidente dell'associazione di Latina che si occupa della violenza sulle donne e sui valori. Un episodio che ha spinto “Valore Donna” a scrivere una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per denunciare i metodi utilizzati dalle Forze dell'ordine. “Davvero non esiste più ragione in questo schifo di Italia. Un bambino di appena 12 anni trattato come se fosse uno spacciatore, un latitante da acciuffare, un pericoloso criminale… Ma in che Italia stiamo vivendo, Presidente Sergio Mattarella?”. Così il durissimo incipit della missiva.