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Torrevecchia, crolla il portone del “palazzo dei suicidi”: 72enne in ospedale

Un’anziana 72enne è finita in ospedale a Roma dopo che il portone del suo palazzo, un edificio popolare di 15 piani nel quartiere Torrevecchia, le è caduto addosso. L’incidente nel cosiddetto “palazzo dei suicidi”, i cui residenti da anni lamentano l’assenza di manutenzione: l’intervento per sostituire il portone era stato chiesto oltre un anno fa e anche l’ascensore è rotto.
A cura di Francesco Loiacono
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Il portone crollato
Il portone crollato

Un'anziana pensionata di 72 anni è finita in ospedale dopo che il portone del palazzo in cui abita, nel quartiere romano di Torrevecchia, le è caduto addosso. L'incredibile episodio è avvenuto nel cosiddetto "palazzo dei suicidi", un edificio grigio di 15 piani situato in via Calcagnini, all'incrocio con via Numai, tristemente noto perché scelto da molte persone (quattro in pochi anni) per compiere l'estremo gesto. Uno dei motivi, spiegano i residenti ormai esasperati, è che il portone del palazzo è rotto ormai da oltre un anno e consente l'accesso anche ai non residenti. Finora sono state vane le richieste di intervento all'Ater, la municipalizzata che si occupa di case popolari a Roma: l'ultima, che reca beffardamente in oggetto la parola "urgente", è stata protocollata in data 20 ottobre 2015. Da allora, però, niente sembra essersi smosso.

L'anziana, cardiopatica, è costretta a farsi nove piani a piedi

L'incidente di quest'oggi riporta drammaticamente sotto ai riflettori l'impietoso stato di questi palazzoni popolari. L'anziana inquilina, cardiopatica, era scesa dalle scale dal nono piano (dal momento che nel palazzo l'ascensore non funziona) e, giunta nei pressi del portone, si è accasciata, forse in preda alla stanchezza. Non si sa se si sia appoggiata in cerca di un sostegno al portone pericolante o se questo si sia staccato da solo: fatto sta che la pesante struttura è piombata addosso alla 72enne, costringendola al ricovero all'ospedale San Filippo Neri. Al momento si sta sottoponendo a lastre e controlli, ma i medici sono già d'accordo su una cosa: la 72enne non può fare nove piani a piedi, considerando la sua patologia.

Chissà adesso se quanto accaduto oggi spingerà chi di dovere a intervenire in questo angolo della città che sembra essere stato dimenticato ormai da anni, indipendentemente dalle amministrazioni che fin qui si sono alternate.

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