Tor Sapienza, 14 minorenni tornano al Centro: riallontanati
“La nostra casa è questa. Siete le nostre mamme e i nostri papà. Vogliamo tornare qui e riprendere a frequentare i nostri corsi con voi", hanno detto disperati agli operatori i 14 ragazzi che questa mattina hanno provato a rientrare al Centro di accoglienza. Dopo il trasferimento di ieri hanno provato a ritornare in via Morandi, ma sono stati allontanati di nuovo. Dopo poche ore infatti, i migranti sono stati fatti salire su un pulmino con i vetri schermati e sono stati nuovamente portati via. Dopo tre giorni di scontri, contestazioni e assalti, ieri è stato deciso uno “sgombero di sicurezza”, così l'hanno definito. Quarantacinque minorenni arrivati dalla Libia, dall'Egitto, dalla Siria hanno dovuto abbandonare l'edificio di viale Morandi 153, a Tor Sapienza. “Per motivi di sicurezza”, precisa il Campidoglio che ha accelerato lo spostamento. Probabilmente oggi andranno via anche gli adulti. Perchè per il Comune di Roma, il palazzo sarebbe inagibile proprio per effetto degli attacchi subiti. La situazione più grave al piano terra, proprio dove vivevano i ragazzi trasferiti. "Si tratta di un trasferimento e non di uno sgombero”, precisa l'assessorato alle Politiche sociali del comune. “È stato pianificato per evitare il generarsi di altri incidenti e per far tornare rapidamente la calma", fanno sapere dal Campidoglio.
Gli ospiti del centro sono in tutto 83, i ragazzi trasferiti, tutti soli e orfani, sbarcati ad agosto dai barconi del nordafrica, sono 45. Gli immigrati adulti sono 38, ospiti del centro da febbraio: tutti richiedenti asilo politico e arrivano da Etiopia, Somalia, Gambia e Guinee. A stabilire di portar via i minorenni è stato il Campidoglio, in accordo con la prefettura, dopo la nuova protesta in mattinata. A far scoppiare la scintilla sarebbe stata, secondo i residenti, "l'aggressione a una ragazza spintonata stamani da uno straniero". Ma anche il rifiuto di far entrare gli immigrati in un bar: "Qui non potete entrare, non è per voi", gli è stato detto. Il Campidoglio, che per legge ne è responsabile in quanto minorenni, ha deciso così lo spostamento altrove dei più giovani, soprattutto per garantire loro maggiore sicurezza. E per riparare le aree del Centro rimaste danneggiate.
Tor Sapienza, la lettera dei migranti
I migranti hanno voluto esprimere le loro ragioni in una lettera aperta. "Tutti parlano di noi in questi giorni, siamo sotto i riflettori: televisioni, telegiornali, stampa. Ma nessuno veramente ci conosce. Noi siamo un gruppo di rifugiati – c'è scritto nella lettera – 35 persone provenienti da diversi Paesi: Pakistan, Mali, Etiopia, Eritrea, Afghanistan, Mauritania…Non siamo tutti uguali, ognuno ha la sua storia; ci sono padri di famiglia, giovani ragazzi, laureati, artigiani, insegnanti… ma tutti noi siamo arrivati in Italia per salvare le nostre vite. Abbiamo conosciuto la guerra, la prigione, il conflitto in Libia, i talebani in Afghanistan e in Pakistan. Abbiamo viaggiato, tanto, con ogni mezzo di fortuna, a volte con le nostre stesse gambe; abbiamo lasciato le nostre famiglie, i nostri figli, le nostre mogli, i nostri genitori, i nostri amici, il lavoro, la casa, tutto. Non siamo venuti per fare male a nessuno".