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Tor Bella Monaca, si dimette vicesegretaria del Pd: “I signori delle tessere non se ne sono andati”

Nella Converti, 28 anni militante del Partito democratico a Tor Bella Monaca, ha annunciato le sue dimissioni da vicesegretaria dei dem in VI Municipio, denunciando irregolarità all’ultimo congresso regionale nelle votazioni ai gazebo, ma anche nel voto congressuale della scorsa settimana: “Questo è il municipio in cui le persone votavano alle primarie in cambio di un pacco di pasta. Le vecchie abitudini non sono ancora state estirpate, così chi ci rimette è la parte sana che non riesce a discutere della politica, quella vera”.
A cura di Redazione Roma
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Nella Converti, 28 anni, vicesegretaria del Partito democratico del VI Municipio si è dimessa dando vita a un piccolo terremoto politico nella capitale. La giovane esponente dem, militante del circolo di via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca e vicina all'area che fa riferimento a Matteo Orfini, racconta a Fanpage.it le ragioni della sua scelta. "Questo è il municipio dove le persone venivano portate a votare in cambio di un pacco di pasta alla primarie e, ad anni di distanza, le cattive abitudini non sono purtroppo scomparse – spiega – Ora non abbiamo più i ‘signori delle tessere' che portavano le persone a votare alle primarie aperte, ma quelli che io chiamo gli ‘spingitori di cavalieri' per citare una famosa gag di Guzzanti. Ovvero esponenti del partito che fanno lievitare le iscrizioni grazie a persone che non sono militanti del Pd, e in alcuni casi neanche elettori, inquinando così la vita interna ma anche la capacità del partito di fare politica e agire sul territorio".

Nonostante l'amarezza Nella crede al suo impegno di base, fatto di una militanza quotidiana in un quartiere complicato, dove ogni settimana la sua sezione alza la serranda in una strada diventato sinonimo di spaccio di cocaina, nel cuore di Tor Bella Monaca. "Io ho sempre fatto politica su questo territorio, fin dai tempi del liceo – si racconta – Il mio impegno nel Pd è nato quasi per caso, quando mi è stato chiesto di fare da ‘riempi lista' alle elezioni municipali. Poi ci siamo accorti con altri giovani attivisti che quella candidatura qualcosa aveva smosso e abbiamo deciso di metterci in gioco". E così hanno cominciato ad animare di nuovo il circolo di via dell'Archeologia assieme ad un nocciolo storico di militanti: "Noi abbiamo cinquanta iscritti. Si discute, si litiga, ma poi si apre la sezione, si fanno attività per il territorio, si distribuiscono i volantini e i materiali con il simbolo del Pd. Siamo una realtà sana, ma non ci riusciamo a contare perché poi ci sono sezioni con centoventi iscritti che non hanno neanche le persone per aprire una volta a settimana, figuriamoci per fare un banchetto".

Con un lungo post su Facebook in cui annunciava le sue dimissioni, Nella Converti ha denunciato anche quanto messo nero su bianco in un verbale consegnato agli organi preposti, in cui sono raccontate le irregolarità che sarebbero avvenute nel seggio di largo Mengaroni alle primarie regionali: "Abbiamo visto sfilare elettori che neanche sapevano per chi votavano, a mala pena avevano capito che si trattava del Partito democratico! Decine di persone arrivate al gazebo solo per restituire un favore o per compiacere qualcuno". Addirittura un "uomo che ha votato per la moglie tracciando lui la ‘x' sulla scheda", ma anche "santini dentro i seggi presidiati per tutto il tempo da esponenti di questa o di quella lista". "Il verbale, che non ha ricevuto nessuna risposta nonostante la gravità di quello che abbiamo denunciato, ed è stato firmato anche da un rappresentante della lista del vincitore, Bruno Astorre, che purtroppo non ci ha dato nessun segnale anche se sarebbe nel suo interesse verificare cosa è accaduto visto che in quel seggio ha fatto il pieno di preferenze", conclude. E con le primarie aperte alle porte, non nasconde le sue preoccupazioni: "Speriamo di non vedere nuovamente quello a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane".

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