Gli occupano la casa popolare: padre e figlio costretti a mendicare per sopravivere
Hanno sottratto illegalmente una casa popolare a padre e figlio ad Acilia, costringendoli a mendicare in strada. I carabinieri hanno denunciato a piede libero due persone, un uomo e una donna, per circonvenzione di incapaci, truffa ed estorsione, ritenuti responsabili di aver raggirato le due vittime per poi restituire l'abitazione ai due che ne avevano diritto. Le misure sono scattate dopo l'arrivo di padre e figlio nel Comune di Filacciano, dove avevano trovato un piccolo rifugio e vivevano in condizioni di miseria. La loro condizione non è sfuggita al comandante della Stazione di Ponzano Romano, che insospettito, ha voluto indagare. I militari si sono avvicinati a loro e creando un dialogo empatico e sono riusciti a farsi raccontare la loro storia.
Padre e figlio raggirati da una donna
Una donna sei anni prima era entrata in casa loro, con la promessa di occuparsi delle faccende domestiche, per poi fingere di essere rimasta incinta del ragazzo. Grazie a questo escamotage è riuscita in tre anni a sottrarre loro 30mila euro, quasi l'intera somma di un'eredità che possedevano, oltre a 500 euro al mese di pensione. Portando un'altra persona nella casa che gli era stata assegnata loro di diritto dal 2005, la donna è riuscita a farli uscire, promettendo di stare agendo nei loro interessi. Padre e figlio, rimasti senza un posto dove andare, si sono spostati prima a Civitella San Paolo, poi in una roulotte parcheggiata in un deposito di ponteggi, dove, per ripagare la cortesia del proprietario, svolgevano mansioni di custodi. Tornando alla loro abitazione di Acilia ormai sottratta, il complice della donna li ha minacciati di andarsene e di non pensare di rivolgersi ai carabinieri perché altrimenti “li avrebbe bruciati all’interno della roulotte”. Appresa tutta la vicenda, sono scattate le indagini, che si sono concluse con la denuncia a piede libero dei due e la casa popolare è stata loro restituita.