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Tmb Salario, romani in piazza per chiederne la chiusura

Circa mille romani hanno manifestato davanti al Tmb Salario per chiederne la chiusura. In piazza, cittadini, rappresentanti dei comitati e l’amministrazione municipale con il presidente Giovanni Caudo che ha dichiarato: “La nostra Giunta ha interpretato questo mandato come sindacato di territorio ci siamo e ci saremo. Questa manifestazione non è la fine di un percorso di lotta, è una battaglia di sette anni alla quale stiamo ridando vigore e non ci fermeremo”.
A cura di Enrico Tata
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Cittadini in piazza, circa un migliaio, per chiedere la chiusura del Tmb di via Salaria. Alla manifestazione, che si è tenuta questo pomeriggio davanti alla Motorizzazione Civile, hanno partecipato i comitati di quartiere, l'amministrazione del III municipio con il presidente Giovanni Caudo, eletto lo scorso giugno:  "La nostra Giunta ha interpretato questo mandato come sindacato di territorio ci siamo e ci saremo. Questa manifestazione non è la fine di un percorso di lotta, è una battaglia di sette anni alla quale stiamo ridando vigore e non ci fermeremo. È solo l'inizio di una mobilitazione per chiedere un cronoprogramma tappa .per tappa di quando e come si chiuderà questo impianto".

In piazza anche alcuni parlamentari e consiglieri regionali del Partito democratico come Bruno Astorre ed Emiliano Minnucci, che dichiara in una nota: "Mi auguro che Raggi e Montanari abbiano ascoltato l'urlo di protesta di tutte le persone che oggi pomeriggio hanno partecipato alla manifestazione pro chiusura Tmb di via Salaria. Se così non fosse, e più che un dubbio è una certezza, eè necessario portare questa preoccupazione e questo dissenso in Campidoglio". Secondo Minnucci "i grillini dovrebbero scendere in strada per controllare le condizioni dei quartieri e ascoltare le esigenze dei residenti. Quello dei rifiuti e' un problema ascrivibile al Campidoglio e non alla Regione. Sono i grillini di Roma e della Città Metropolitana a doversi fare carico del problema indicando aree idonee, all'interno dell'Ato di competenza, per ospitare nuovi impianti di smaltimento".

In piazza anche i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia e la Cgil Roma e Lazio. Con una nota congiunta Michele Azzola e Natale Di Cola, rispettivamente segretari generali della Cgil Roma Lazio e della Fp Cgil Roma e Lazio, hanno chiesto "a tutte le istituzioni di ogni ordine e grado, vista anche la discesa in campo del Ministero dell'Ambiente, l'apertura di un tavolo che condivida un progetto per la Capitale sul ciclo integrato dei rifiuti. Da troppo tempo la Capitale, i suoi cittadini e i lavoratori, sono vittime di uno scontro politico senza quartiere sul tema dell'igiene ambientale. I problemi di oggi hanno ragioni antiche, ma senza soluzioni rischiano solo di peggiorare".

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