Tiburtino III, scontri tra militanti di Casapound e antifascisti: un ragazzo ferito a cinghiate
Scontri tra militanti di Casapound e attivisti dei centri sociali al Tiburtino III, periferia di Roma. All'esterno del centro anziani del quartiere alle 17 era in programma un consiglio straordinario del municipio, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il movimento di estrema destra, in merito al centro di accoglienza in via del Frantoio. Circa 100 persone si sono radunate per protestare fuori i cancelli dell'edificio, protetto dalle forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa. Inizialmente i poliziotti sono riusciti a tenere divisi i due schieramenti, ma poi alcuni dei manifestanti sono riusciti ad entrare all'interno del cortile da un ingresso secondario e i due gruppetti sono venuti a contatto. Stando a quanto riportano i reporter sul posto, si sarebbero tirati a vicenda spranghe, sedie e tavolini. Un ragazzo è stato ferito alla testa con una cintata durante gli scontri. Il consiglio straordinario è stato per il momento sospeso.
Casapound: "Hanno spruzzato spray al peperoncino e lanciato oggetti"
"Hanno spruzzato spray al peperoncino e lanciato oggetti colpendo alcuni di noi e alcuni residenti. Già avevano tentato di impedirci l'ingresso in consiglio, e, non essendoci riusciti, hanno pensato bene di fare irruzione. E' inammissibile che possano accadere cose del genere", ha dichiarato il responsabile politico di CasaPound per il Lazio Mauro Antonini. Una versione confermata anche dalla Questura di Roma: "Alcuni esponenti della sinistra antagonista romana hanno fronteggiato le forze dell'ordine anche con aggressioni a mezzo di spray urticanti -si precisa- Sono in corso trattative di mediazione al fine di evitare interventi con la forza".
L'assalto al centro per rifugiati di via del Frantoio
Lo scorso 30 agosto un 41enne eritreo è stato accoltellato alla schiena nel corso di un blitz dei cittadini del quartiere al presidio umanitario di via del Frantoio. A scatenare la rivolta degli abitanti è stata una donna di 35 anni, che ha denunciato di essere stata sequestrata e aggredita da un gruppo di rifugiati. La donna è stata poi denunciata per aver aggredito e ferito un rifugiato eritreo.