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Terremoto, Amatrice: nuovi crolli in centro, evacuato palazzetto che ospita gli sfollati

È Amatrice, in provincia di Rieti, il paese che al momento paga il tributo più pesante di vittime al sisma della scorsa notte. Secondo il sindaco Sergio Pirozzi ci sono oltre 200 morti, anche se il bilancio ufficiale è fermo a 184. La popolazione del paese è decimata. Continuano le operazioni di ricerca: si teme per le persone ospitate nello storico hotel Roma, crollato completamente.
A cura di Francesco Loiacono
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Aggiornamento ore 15.30: una nuova scossa di magnitudo 4.3 ha tornato a far tremare Amatrice, Accumoli e le frazioni circostanti. In particolare Amatrice è stata interessata dal crollo di un'ampia porzione della chiesa, già danneggiata nella notte di ieri. Non risultano esserci nuovi morti o feriti. Dopo la scossa è stato anche evacuato il palazzetto che ospita gli sfollati per verificarne nuovamente la stabilità

Si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto che la scorsa notte ha colpito il Centro Italia. Tra ieri e oggi i soccorritori non hanno smesso di cercare tra le rovine, recuperando purtroppo altri cadaveri. Il bilancio aggiornato, e ancora provvisorio, comunicato dalla Protezione civile parla di 241 vittime complessive: 190 sono quelle concentrate nei paesi della provincia di Rieti più colpiti, in particolare Amatrice e Accumoli.

Ed è stato proprio il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, a fornire una cifra del pesante tributo pagato dal proprio paese al sisma: "Cresce il numero dei morti, ad Amatrice siamo già a oltre 200", ha detto questa mattina il primo cittadino, anche se in realtà le cifre ufficiali parlano di 184 persone decedute, al momento. Il borgo, uno dei più belli d'Italia prima del terremoto, è pressoché decimato: prima della tragedia contava difatti 2.600 abitanti. In molti erano in vacanza ad Amatrice per la sagra che tra pochi giorni si sarebbe dovuta tenere, dedicata alla celebre ricetta degli spaghetti all'amatriciana.

"Metà paese adesso non c'è più", ha commentato il sindaco. Affranto anche il parroco, don Sabino D’Amelio: "Non abbiamo più neanche le lacrime per piangere. Cerchiamo di dare sollievo agli altri ma non si trovano parole. Qui siamo una famiglia. Ad Amatrice siamo tutti una famiglia". Le operazioni dei soccorritori si concentrano in particolare nella zona dello storico hotel Roma, crollato proprio al centro del paese. Si teme il peggio per le circa 30 persone ospitate nella struttura al momento del crollo. Cinque corpi senza vita sono già stati estratti dalle macerie.

Intanto è trascorsa la prima notte fuori casa per gli sfollati. Ad Amatrice in tanti hanno dormito nel palazzetto dello sport. Altri hanno preferito dormire in auto vicino alle proprie case, per evitare il possibile rischio sciacallaggio.

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