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Terremoto Centro Italia, ecco perché si è sentito così forte a Roma

Secondo il sismologo dell’Ingv Antonio Piersanti, i terreni morbidi e alluvionali sui quali è edificata la Capitale avrebbero amplificato le onde sismiche, facendo avvertire in maniera molto forte il sisma di questa mattina a Roma.
A cura di Francesco Loiacono
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La Basilica di San Paolo, chiusa per danni dopo il terremoto di questa mattina
La Basilica di San Paolo, chiusa per danni dopo il terremoto di questa mattina

Gente terrorizzata in strada, linee della metro interrotte e danni e crepe in molti edifici della Capitale. Il terremoto di questa mattina con epicentro a Norcia e magnitudo 6.5 si è avvertito in maniera molto forte anche a Roma. E il sismologo Antonio Piersanti, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha spiegato il perché: lo si deve alla struttura geologica sulla quale si trova la città, che è edificata su terreni morbidi e alluvionali.

"Questi tendono ad amplificare le onde sismiche ed è il motivo per cui si risentono molto i terremoti che avvengono nell'Appennino centrale", ha spiegato l'esperto dell'Ingv: "Il modo in cui viene risentito un terremoto dipende molto dalla struttura del territorio". I danni sono invece legati alle caratteristiche della propagazione delle onde sismiche. "A distanze superiori a 100 chilometri – ha detto ancora l'esperto – le onde sismiche danno oscillazioni lente, che possono essere risentite maggiormente dalle strutture molto grandi. E' una questione di risonanza".

Nessuna evidenza di un risveglio del vulcano dei Colli Albani

Il sismologo è poi intervenuto anche sulle voci di un possibile risveglio del vulcano dei Colli Albani: "Non c'è alcuna evidenza che in questo momento siamo in una situazione diversa da quella degli ultimi anni, non ci sono segnali di alcun tipo. I Colli Albani sono attualmente un'area vulcanica sopita, potenzialmente ancora attiva, ma non ci sono state variazione recenti che possano far pensare a un risveglio", ha spiegato.

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