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Terremoto, a Viterbo scuole chiuse fino al 5 novembre. Vietato consumo di acqua in città

La decisione è stata presa “per permettere, in via precauzionale, le verifiche adeguate”. L’ordinanza del sindaco vieta anche il consumo dell’acqua di rubinetto a più di un terzo della città laziale, sempre per verifiche precauzionali in seguito alla scossa di terremoto di domenica.
A cura di En.Ta.
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Veduta di Viterbo (da Wikipedia)
Veduta di Viterbo (da Wikipedia)

Il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, ha disposto la chiusura delle scuole comunali fino a sabato 5 novembre. Le lezioni ricominceranno lunedì 7. In un ordinanza firmata dal primo cittadino si spiega che la decisione è stata presa "per permettere, in via precauzionale, le verifiche adeguate". "Poiché lo sciame sismico non pare arrestarsi, per l’intera settimana saranno effettuati controlli tecnici agli edifici, tesi a individuare eventuali danni causati dalle scosse dei giorni scorsi. Per le medesime motivazioni, si è ritenuto dover interdire l’accesso allo storico Palazzo dell’Abate finché non saranno portati a termine tutti i rilevamenti e i controlli necessari a garantire una sicura fruibilità degli ambienti", si nell'ordinanza del Comune.

L'ordinanza del sindaco vieta anche il consumo dell'acqua di rubinetto a più di un terzo della città laziale, cioè tutti quei quartieri a nord che si riforniscono dalla fonte di Settecannelle. L'azienda che gestisce la fonte aveva segnalato qualche problema dopo la scossa di terremoto di domenica. "Pur essendo in corso il monitoraggio chimico-fisico e batteriologico delle acque interessate, tuttavia, in via precauzionale e prudenziale, si ritiene opportuno predisporre apposita ordinanza per il divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile", spiega l'azienda.  In particolare il divieto riguarda le zone servite dalla fonte idropotabile Settecannelle: Respoglio, La Quercia, viale Trieste, quartiere Paradiso, Ellera, quartiere Santa Lucia, quartiere Santa Barbara, strada Teverina da viale Trieste al centro geriatrico Giovanni XXIII.

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