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Tangenti per aprire un supermercato, in arresto due ex assessori del Comune di Marino

Secondo gli investigatori, già nel 2010 alla Lidl fu chiesto il pagamento illecito di una somma di denaro in cambio delle autorizzazioni a costruire. In più gli assessori chiesero l’assunzione di persone a loro vicine per tornaconto elettorale. La tangente pagata dall’azienda ammonta a 80mila euro.
A cura di Enrico Tata
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Tangenti in cambio di autorizzazioni per costruire in tempi brevi un supermercato nel territorio di Marino, Castelli Romani. Per questo due ex assessori del Comune e un commercialista sono da questa mattina agli arresti domiciliari, accusati del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Velletri, Gisberto Muscolo, ed eseguita dai carabinieri di Castel Gandolfo. L'inchiesta "Mercurio", indagine durata circa nove mesi attraverso intercettazioni telefoniche, ispezioni, perquisizioni, sequestri di documentazione e accertamenti bancari, è scattata in seguito alla denuncia presentata a luglio dal presidente della Confesercenti di Marino dove venivano elencate alcune criticità connesse alla realizzazione di un supermercato Lidl.

Secondo gli investigatori, già nel 2010 alla Lidl fu chiesto il pagamento illecito di una somma di denaro in cambio delle autorizzazioni a costruire. Uno dei due assessori coinvolti, pretese anche l'assunzione nel supermercato di persone a lui vicine per tornaconto elettorale. La tangente, 80mila euro in tutto, fu occultata con l'aiuto di un amico commercialista. In pratica, Lidl avrebbe dovuto emettere una fattura con l'importo destinato a lavori, mai eseguiti, necessari per trasformare un magazzino nel supermercato. Il pagamento era intestato a un cooperativa compiacente, nella quale tra l'altro due degli indagati avevano ricoperto cariche sociali. Lidl decise di pagare. Nonostante abbia ceduto alle pressioni dei due assessori, in realtà l'azienda, come evidenziato dai carabinieri, ha continuato ad aver problemi burocratici tant'è che il supermercato ancora non ha aperto. Al vaglio dell’Autorità Giudiziaria sono ora le posizioni di altre persone che, a vario titolo, avrebbero favorito gli indagati nelle loro condotte illecite. I due ex assessori facevano parte della giunta guidata da Fabio Silvagni, a processo per le autorizzazioni urbanistiche al fast food Burger King sulla Nettunense.

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