Sul litorale di Roma vivono i lupi, ma i bracconieri li uccidono a fucilate
Ucciso a fucilate, con sette pallettoni da cinghiale per mano di bracconieri durante una battuta di caccia proibita all'interno della Riserva Naturale Statale a Castel di Guido. Vittima della crudeltà dell'essere umano un esemplare di giovane lupo del branco del Litorale Romano che vive all'interno di un'area protetta e che i ricercatori monitorano da sette anni. Il drammatico rinvenimento risale allo scorso 26 novembre, quando l'Oasi Lipu ha ricevuto la segnalazione del mammifero ormai senza vita riverso al suolo e ricoperto di sangue. Gli operatori sono giunti sul posto insieme agli agenti della polizia provinciale, accertandone purtroppo il decesso. Ma solo dopo due mesi, inviata la denuncia alla Procura della Repubblica e terminati gli esami necroscopici, è emerso che il lupo non era morto per cause naturali, ma barbaramente ucciso con munizioni illegali. In Italia sono circa 400 i lupi che ogni anno muoiono per cause umane dirette e indirette, praticamente il 20 per cento degli esemplari presenti nel nostro Paese. Il bracconaggio occupa ancora oggi un posto di rilievo tra le cause di mortalità.
Lipu: "Gesto vigliacco, il lupo è protetto"
Dura la denuncia di Oasi Lipu Castel di Guido che ha definito l'uccisione del lupo un "gesto vigliacco". "Con le armi che abbiamo a disposizione continueremo a difendere questo territorio e la splendida natura che ospita – spiega la Lega Italiana Protezione Uccelli – Ricordiamo che il lupo è legalmente protetto nel nostro paese dal 1971, ed è oggi considerato una specie particolarmente protetta in Italia ai sensi della L. 157/92, e a livello europeo ai sensi della Direttiva Habitat e delle Convenzione di Berna. La normativa italiana ne vieta inoltre la cattura e l’uccisione, il disturbo, il possesso, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione (D.P.R. 357/97, art. 8, cc. 1 e 2). La IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) inserisce il lupo appenninico tra le specie vulnerabili".