Sul blog di Beppe Grillo: “Spostiamo a Fiumicino i palazzi della politica di Roma”
Liberare Roma dai palazzi della politica e spostarli tra la Magliana e Fiumicino per svuotare il centro della città dalle sedi istituzionali. Una sorta di ‘Brasilia', la capitale amministrativa del Brasile. La proposta è stata avanzata qualche giorno fa sul blog di Beppe Grillo e rilanciata domenica sul profilo ufficiale del comico genovese e fondatore del Movimento 5 Stelle. "La Città Eterna dovrebbe essere svuotata e liberata da tutti i “palazzi” della politica con una nuova cittadella federale dove relegare tutti gli apparati dello Stato, dal Parlamento al Governo, ai Ministeri", si legge su Twitter.
Si tratta di una proposta, spiega il deputato del Partito democratico ed ex assessore capitolino all'urbanistica Roberto Morassut, già messa in campo dalle amministrazioni guidate da Francesco Rutelli e Walter Veltroni. "Rimastica, nella rozzezza ridicola del personaggio, un tema vecchio come il cucco affrontato radicalmente solo da Diocleziano che spostò la capitale a Milano nel III secolo. Se ne parla sempre e in genere a ‘baffi de pezza' come si dice a Roma, senza fare mai nulla di serio e di concreto", attacca l'esponente dem. "Le sole amministrazioni che hanno agito operativamente per attuare un certo decentramento direzionale dal centro storico di Roma sono state quelle del centro sinistra tra il 1993 ed il 2008 con i programmi di Pietralata e ‘Campidoglio 2', su aree pubbliche espropriate o acquisite; programmi approvati, con piani particolareggiati conclusi e programmi di urbanizzazione finanziati; programmi poi sviliti e parzialmente compromessi dalla insipienza e dalla vocazione affaristica delle amministrazioni successive", spiega in una nota Morassut, che poi sottolinea come nella zona proposta da Grillo per spostare le sedi politiche e amministrative esista "una consistente previsione di metri quadrati di terziario privato invenduto. Da anni molti operatori cercano di riconvertire quelle previsioni in residenziale o di accollarle ad enti pubblici facendo acquistare loro quei metri quadri per uffici, in quanto incapaci di vendere e promuovere sul mercato privato internazionale quegli asset e di contribuire in quota parte alle infrastrutture di collegamento come prevedono gli accordi stipulati tra il 2003 ed il 2008. In quel quadrante attualmente non c'è infrastrutturazione su ferro, non ci sono adeguati nodi di mobilità intermodale, quindi non c'è convenienza per insediare uffici pubblici, condizioni invece già esistente ed operanti a Pietralata e ad Ostiense con le Stazioni ferroviarie e metropolitane. Sarebbe molto interessante capire chi ha messo in capo l'ideuzza al comico".