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Suicidio nel carcere di Civitavecchia: detenuto si impicca nella sua cella

L’uomo, 40 anni, detenuto per spaccio di sostanze stupefacenti, è stato trovato impiccato all’interno della sua cella. A comunicare la notizia il Sindacato di Polizia Penitenziaria.
A cura di Valerio Papadia
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Un detenuto di 40 anni, di origine polacca, in carcere dallo scorso agosto per spaccio di sostanze stupefacenti, si è suicidato questa mattina nella casa circondariale di Civitavecchia, nella provincia di Roma: l'uomo ha deciso di farla finita impiccandosi alla finestra della sua cella. A comunicare la notizia il Sappe, il Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria: "L’uomo, di 40 anni, polacco, era giunto in carcere ad agosto e si è suicidato, impiccandosi, in cella. L'Agente di Polizia Penitenziaria di servizio si è accorto dell'accaduto e ha dato l'allarme. Purtroppo sono stati vani i tentativi di soccorso per rianimarlo, anche con l'ausilio di altri colleghi e dello staff infermieristico".

Nella nota, Donato Capece, segretario generale del Sappe, continua: "Questo nuovo drammatico suicidio di un altro detenuto evidenzia come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, lasciando isolato il personale di Polizia Penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici".

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