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Covid 19

Su bus e metro di Roma nessuno controllerà la distanza di sicurezza e l’uso delle mascherine

In vista dell’avvio della fase 2 il prossimo 4 maggio, non è ancora chiaro chi si occuperà a Roma di controllare il rispetto della distanza di sicurezza e dell’obbligo di indossare mascherine a bordo di bus e metro. Atac ha già detto di non avere addetti a sufficienza per garantire il controllo delle regole.
A cura di Enrico Tata
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I sedili con i marker sui bus dove sarà vietato sedersi
I sedili con i marker sui bus dove sarà vietato sedersi
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La Regione Lazio dovrebbe pubblicare oggi un'ordinanza con tutte le regole che dovranno rispettare le aziende di trasporto pubblico. Non ci saranno particolari novità rispetto alle misure già annunciate nei giorni scorsi: mascherina (anche di stoffa, anche una sciarpa) obbligatoria a bordo di bus e metro, capienza ridotta del 50 per cento, salita e discesa dei passeggeri da porte diverse. Ma chi vigilerà sul rispetto di queste regole? Atac si è già tirata indietro, sostenendo di non avere abbastanza personale a disposizione. In effetti i controllori sono appena 250 e certamente non bastano per sorvegliare l'ingresso delle stazioni delle metropolitane, sono 125 in totale in tutta la città, e neanche sulle code in migliaia di fermate del bus. La prefetta Gerarda Pantaleone ha già escluso l'intervento di esercito, polizia e carabinieri per questioni del genere.

L'idea del Campidoglio è chiedere ai vigili di sorvegliare almeno i capolinea più importanti e ad Atac di garantire il controllo di almeno 50/60 accessi all'interno delle stazioni metro. Un aiuto in questo senso potrebbe arrivare dagli ausiliari del traffico, che di solito controllano il pagamento dei ticket per le strisce blu. I parcheggi dovrebbero rimanere gratuiti e quindi gli addetti potrebbero essere inviati sui messi a controllare il rispetto delle distanze di sicurezza e dell'obbligo di indossare la mascherina. Chi verrà sorpreso senza, sarà costretto a pagare una multa di 100 euro.

Fase 2, Atac: "Impossibile verificare il distanziamento"

Atac ha ribadito, in un duro comunicato diffuso nella serata di ieri, che per le aziende di trasporto pubblico locale è impossibile "farsi carico dell'onere di verificare il distanziamento e l'utilizzo delle mascherine in capo ai passeggeri, nella ormai prossima "fase 2″". Atac ricorda che i mezzi sulle strade di Roma sono 1400, esclusi treni e metropolitane, e le fermate sono addirittura 8mila: "E' evidente l’impossibilità di rendere questo tipo di prestazione a causa della rilevante quantità di personale aggiuntivo, stimabile in 5.000 persone, che si renderebbe necessario". L'azienda ha informato che per lunedì 4 maggio organizzerà "dei presidi di contingentamento dei passeggeri nelle stazioni di maggiore afflusso delle metropolitane e ferrovie di competenza e, presso i capolinea bus e tram, sta sviluppando presidi di informazione alla clientela per illustrare le nuove modalità di trasporto che si stanno definendo in queste ore".

Bus, possibile occupare un quarto dei posti

Sui sedili di bus e sulle metro sono stati posizionati dei marker che indicheranno ai passeggeri dove non sarà possibile sedersi. Sarà possibile occupare, ha ribadito la sindaca Raggi, circa un quarto dei posti disponibili. Significa che su ogni bus potranno salire al massimo 30 passeggeri: "Sappiamo che sui bus potrà salire meno della metà dei passeggeri, circa un quarto rispetto al passato. Questo per assicurare la sicurezza di tutti.I marker saranno installati su tutti i bus e treni della metropolitana, mentre saranno affissi appositi cartelli e avvisi all’ingresso e all’uscita di stazioni, banchine e mezzi di superficie per informare le persone sulle regole da seguire, come l’obbligo di indossare la mascherina a bordo".

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