Stupro di gruppo al Factory Club, la Questura di Roma revoca la licenza alla discoteca
La Questura di Roma ha disposto la chiusura della discoteca Factory Club, in zona Stadio Olimpico: il locale era finito sotto l'attenzione mediatica nazionale dopo l'episodio di stupro denunciato da una 21enne etiope la settimana scorsa. La giovane ha raccontato di essere stata violentata da un gruppo di uomini all'interno dello sgabuzzino della discoteca, che si trova nel piazzale dello Stadio Olimpico. La Questura capitolina ha notificato, nella mattina di sabato, la revoca della licenza per qualsiasi attività all'interno della struttura: il provvedimento segue quello, firmato sempre dal questore Carmine Esposito, del 6 aprile scorso, quando la discoteca venne chiusa per tre giorni dopo che al suo interno vi era scoppiata una rissa.
Già nei giorni scorsi, i gestori del locale avevano fatto sapere che nel fine settimana il locale sarebbe stato chiuso in segno di rispetto e solidarietà alla giovane vittima dello stupro. Lo aveva annunciato con un post su Facebook la stessa discoteca:
Dopo gli ultimi gravi fatti di cronaca, il FACTORY CLUB, in segno di rispetto e solidarietà ha deciso volontariamente di non aprire la discoteca questo week-end. Non ci sentiamo di offrire, come di consueto, divertimento in questo momento delicato. Crediamo fortemente nelle forze dell’ordine e siamo convinti che con il loro lavoro faranno chiarezza quanto prima su questa vicenda. Da sempre attenti alla tutela della clientela, continueremo a collaborare attivamente con le autorità competenti.
Proseguono intanto le indagini degli inquirenti alla ricerca dei giovani denunciati dalla ragazza. Sotto la lente d'ingrandimento da parte delle forze dell'ordine vi sono ora le fotografie della serata, nelle quali potrebbero esserci indizi utili per rintracciare sia l'aggressore sia gli altri giovani: il primo è stato infatti descritto in maniera molto precisa dalla giovane, che lo aveva conosciuto all'interno del locale romano. Si tratterebbe di un giovane biondo, riccio e dalla carnagione chiara.