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Stupro a Roma, la violenza era premeditata: manette utilizzate per legare le due 14enni

Secondo il gip del Tribunale di Roma, che conduce le indagini, gli elementi raccolti fino ad ora indicano che lo stupro delle due 14enni avvenuto a Roma, in un luogo isolato in zona Collatina, era premeditato: Mario Seferovic, 21 anni, e Maikon Bilomante Halilovic, 26 anni, hanno infatti utilizzato manette per legare le due vittime e per impedirgli di fuggire.
A cura di Valerio Papadia
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Continuano senza sosta le indagini sullo stupro di due 14enni a Roma, avvenuto in un luogo isolato in zona Collatina, per il quale sono stati arresati due cittadini di etnia rom di 21 e 26 anni, Mario Seferovic e Maikon Bilomante Halilovic. Secondo il gip del Tribunale di Roma Costantino De Robbio, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare per i due, la violenza è stata programmata e premeditata. "La scelta del luogo è un primo, importante elemento che dimostra la premeditazione del delitto – scrive il gip – così come l'utilizzo delle manette che il reo aveva portato con sé con l'inequivocabile intento di farne uso per legare le vittime ed impedire loro di fuggire durante lo stupro programmato".

Nell'ordinanza si legge anche come sia stato Seferovic, nato a Mugnano, in provincia di Napoli, a compiere materialmente la violenza sessuale e di come invece Halilovic fosse preposto alla funzione di "palo", sorvegliando le vie d'accesso per far sì che il complice non venisse interrotto e minacciando di morte le due ragazzine. Per entrambi sono scattate le manette e la reclusione nel carcere romano di Regina Coeli. Secondo De Robbio, infatti, "il carcere è l'unica misura idonea per impedire il pericolo di inquinamento probatorio viste le minacce di morte rivolte alle minori".

Le due ragazzine circuite dai carnefici su intentet

Stando a quanto si è appreso dalle indagini e dalla confessione delle due giovanissime vittime, che hanno denunciato la violenza soltanto un mese dopo averla subita, una delle due 14enne avrebbe conosciuto Seferovic, il 21enne, sui social network. È da questo momento che il ragazzo, insieme ad Halilovic, avrebbe cominciato a premeditare la violenza di gruppo. Quando la 14enne e Seferovic decidono di darsi appuntamento la ragazza, per precauzione, porta un'amica che finisce, tragicamente, per finire lo stesso destino.

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