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Stop all’abbattimento della Tangenziale (per ora): 5 cittadini vincono il ricorso al Tar

Il 6 aprile gli avvocati del comune di Roma presenteranno la memoria difensiva di fronte al Tar del Lazio per far ripartire i lavori. L’assessore Luca Montuori: “Stupore e preoccupazione, aumentate nel progetto di riqualificazione le aree verdi e quelle pedonali”.
A cura di Redazione Roma
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L'abbattimento della Tangenziale Est
L'abbattimento della Tangenziale Est

L'appuntamento è davanti ai giudici del Tar del Lazio il prossimo 6 aprile (coronavirus permettendo). In questa data i legali di Roma Capitale presenteranno la memoria difensiva per far ripartire il cantiere di abbattimento della Tangenziale Est. Lo stop è arrivato ieri dopo che il Tar, con decreto monocratico vista la situazione di emergenza, ha disposto l'interruzione dei lavori accogliendo per il momento le ragioni del Comitato cittadini stazione Tiburtina, sottoscritto da cinque residenti, che hanno contestato la mancata presa in considerazione da parte di Roma Capitale della delibera di iniziativa popolare riguardante il riassetto dell'area della Stazione Tiburtina. In particolare i cittadini contestano all'amministrazione di aver disatteso tutte le promesse sulla presenza del verde pubblico e della decongestione della zona.

Il comune attesterà la sua memoria difensiva su alcune regioni tecniche (la delibera di iniziativa popolare non parlerebbe della riqualificazione del piazzale di Tiburtina), e su altre di merito, ovvero l'aumento dell'area pedonale e la piantumazione di 43 alberi al posto dei 50 che verranno abbattuti. Rammarico ha espresso l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori: "Desta una certa preoccupazione e anche un po’ di stupore che un piccolo gruppo di cittadini stia osteggiando un progetto i cui effetti positivi sono evidenti già oggi nell’area”

“Il progetto di demolizione della Tangenziale est è parte di una visione più generale di riqualificazione del nodo della Stazione Tiburtina che riveste per noi un valore strategico all’interno della visione della città – spiega Montuori in un post su Facebook -. È chiaro che questo progetto specifico si muove all’interno di un perimetro, il perimetro dell’appalto di demolizione, che ha un chiaro confine amministrativo ed economico nel quale dobbiamo rimanere per migliorare il progetto ereditato senza compromettere i lavori in corso o creare blocchi al cantiere”.

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