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‘Spelacchio’ è morto, l’annuncio su Facebook: “Virginia, morituro te salutat”

L’albero di Natale di piazza Venezia, il cui allestimento è costato 48mila euro alle casse comunali, non ha radici e quindi tecnicamente non ha vita.
A cura di Enrico Tata
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"Virginia, morituro te salutat", l'annuncio funebre su Twitter. ‘Spelacchio' è morto, non è neanche riuscito a superare il 25 dicembre. L'albero di Natale di piazza Venezia, il cui allestimento è costato 48mila euro alle casse comunali, non ha radici e quindi tecnicamente non ha vita. Anche se, spiegano dalla Valle di Fiemme dove l'abete rosso è nato, in teoria un albero in queste condizioni dovrebbe resistere con tranquillità anche un mese o un mese e mezzo dal taglio. E invece ‘Spelacchio' giorno dopo giorno sta appassendo e perdendo tutti gli aghi. "Qualcosa è successo. È evidente. Uno stress troppo grande”, spiega a la Repubblica Stefano Cattoi dell’Ufficio tecnico forestale. "L'abete rosso è partito da noi già morto, nel senso che come prassi gli sono state tagliate le radici essendo impossibile altrimenti il trasporto", dice Ilario Cavada, esperto della Magnifica Comunità della Valle di Fiemme che ha fornito alla Capitale l'albero di Natale –

Su Twitter: "Se vi dicono che siete sobri ed eleganti…. grattateve"

Su Twitter impazzano i commenti e le battute sulla triste sorte del povero ‘Spelacchio'. Sull'account ‘ufficiale' dell'albero si legge:

Qualcuno ha anche organizzato i funerali dell'albero che, secondo l'evento Facebook, si terranno il 25 Dicembre, giorno di Natale, alle 13 in piazza Venezia:

Le bufale su ‘Spelacchio'

Ieri, prima del triste annuncio e per smentire alcune notizie false circolate su Facebook e su Twitter, erano scesi in campo gli esperti del Pefc Italia, l'associazione senza fini di lucro che costituisce l'organo di governo nazionale del sistema di certificazione Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Si dice, per esempio, che "Spelacchio ha pochi aghi perché è un larice e quindi perde le foglie d'inverno". E' falso, perché si tratta a tutti glie effetti di un abete rosso (Picea abies), specie alpina sempreverde, i cui aghi non cadono durante i mesi più freddi.  "Spelacchio soffre perché ha radici sottili dopo l'estirpazione": falso anche questo, perché gli abeti di queste dimensioni sono sempre tagliati, avrebbero bisogno di un vaso di dimensioni improponibili.  Spelacchio "era una pianta che faceva fare brutta figura alla Magnifica Comunità di Fiemme. Per questo l'hanno data via". Anche questo è falso, secondo gli esperti del Pefc, perché la pianta era ricca di rami e aghi. Probabilmente "oltre a una possibile rovina dovuta al trasporto forse incauto, è probabile che la pianta fosse stressata per la siccità che da 12 mesi ha colpito tutta l'Italia con piovosità ridotta al 50 per cento (gli aghi di piante in queste condizioni cascano più rapidamente dopo il taglio).

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