Sora, papà si uccide nel giorno della laurea del figlio
Ha lasciato la sua automobile nel piazzale alle spalle del punto vendita dove lavorava ed è andato in un container. Lo ha trovato il giorno successivo un collega, lo stava cercando anche la Polizia, messa in allarme dai familiari che non avevano più sue notizie. Gennaro Indigeno, ragioniere di 65 anni, residente ad Arpino (Frosinone) si è ucciso presumibilmente nella notte tra 24 e il 25 luglio, nel giorno in cui il figlio avrebbe festeggiato la laurea. Il corpo era in un container di Sora, nei pressi dell'autosalone dove l'uomo lavorava; sarebbe andato in pensione tra pochi mesi.
Originario di Isola del Liri, Indigeno abitava con la famiglia nel comune di Arpino. Dopo il ritrovamento del corpo la Procura di Cassino aveva disposto il sequestro della salma e l'autopsia per stabilire le cause della morte, che verrà effettuata nei prossimi giorni. L'uomo, stando a quanto ricostruito sinora, si sarebbe suicidato. Mercoledì sera ha preso l'automobile, ha percorso una stradina secondaria che divide i comuni di Isola del Liri e Sora ed è arrivato al parcheggio, in via Tombe, vicino alla concessionaria di auto usate dove lavorava.
Una decisione arrivata senza avvisaglie di alcun tipo, non si erano accorti di nulla né i familiari né i conoscenti. In questi giorni erano in corso i preparativi per la festa di laurea del figlio, "Rino", come lo chiamavano tutti, l'aveva annunciato con soddisfazione anche su Facebook con un post il 23 luglio. L'uomo avrebbe lasciato alla famiglia un biglietto per spiegare i motivi che l'hanno spinto al gesto estremo, il cui contenuto resta chiaramente riservatissimo.