video suggerito
video suggerito

Cristian Raschi si è suicidato a Natale: con il fratello Osvaldo era stato il terrore del Tufello

Il 51enne pluripregiudicato si è suicidato con un colpo di pistola alla testa nelle prime ore del 24 dicembre, in casa con lui l’anziana madre. Con il fratello Osvaldo Raschi, campione di pugilato con una lunga carriera criminale morto due anni fa, negli anni ’90 era stato il terrore della borgata. Nel 2015 Cristian Raschi era stato vittima di un agguato a colpi di pistola nel quartiere di San Basilio.
A cura di Redazione Roma
133 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Si è tolto la vita a 51 anni Cristian Raschi, pluripregiudicato, nome noto della malavita del Tufello. L'uomo si trovava agli arresti domiciliari e, da quanto si apprende, si è tolto la vita con un colpo di pistola alla testa nelle prime ore dello scorso 24 dicembre. Nonostante fosse ristretto nella propria abitazione per il reato di usura, era in possesso di una pistola calibro 38: ora gli investigatori vogliono chiarire da dove provenga l'arma. A chiamare i soccorsi l'anziana madre che si trovava in quel momento in casa con lui. Quando i soccorsi sanitari del 118 sono arrivati le sue condizioni erano disperate ed è morto poco dopo

Una carriera criminale con il fratello Osvaldo Raschi

Assieme al fratello Osvaldo Raschi – pugile deceduto per overdose nel 2013 – aveva per anni terrorizzato il quartiere. Dei due fratelli, noti per la loro violenza, il più "famoso" era Osvaldo, sia per i risultati conseguiti come pugile, sia per aver partecipato negli anni '80 al rapimento di Mirta Corsetti, giovane figlia di un imprenditore, e a quello di Luigi Amadio compiuti da un gruppo criminale contiguo alla Banda della Magliana.

Ferito in un agguato a San Basilio

Cristian Raschi è finito per l'ultima volta all'onore delle cronache nel 2015 quando, forse per un debito di droga mai pagato, era stato colpito da diversi colpi di arma da fuoco in un agguato a San Basilio. Ferito all'addome e alle gambe, aveva dovuto affrontare una lunga degenza. Non sono note le ragioni che hanno spinto l'uomo al suicidio.

133 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views