Si barrica nel castello per resistere allo sfratto: la principessa Borghese non cede
Si è barricata nel suo castello di Tor Crescenza per impedire all'ufficiale giudiziario di notificarle lo sfratto. Una scena atipica quella accaduta venerdì mattina sulla Cassia, vicino Roma, dove la principessa Sofia Borghese vive dal 2010 nel maniero che è di proprietà di una società riconducibile al marito, il conte Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein. Proprio quest'ultimo, come spiega il Corriere, si sarebbe rivolto al giudice per cercare di riottenere il suo castello, che un altro magistrato aveva affidato alla principessa per consentirle di crescere il figlio minorenne della coppia, sposata da 26 anni ma che ormai è protagonista da tempo di una battaglia senza esclusione di colpi.
Il rapporto tra la principessa e il marito scricchiola dal 2008
Il conte e la principessa, figlia di un discendente diretto di papa Paolo V, Scipione Borghese, sono ormai ai ferri corti dal 2008. Sul loro rapporto circolano storie di cene finite con lanci di piatti e bottiglie da parte di Sardagna Ferrari contro la moglie. Ma decisiva per la rottura sembra essere stata la gelosia del conte per un vecchio amore di gioventù della principessa, l’imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli, lo stesso famoso per le risate alla notizia del terremoto dell'Aquila. Una rottura che si è consumata tra colpi bassi, come l'incendio appiccato secondo la procura di Grosseto dal conte a un elicottero di sua proprietà, ma utilizzato da Piscicelli, e che adesso è arrivata a una nuova puntata. Che avrà un nuovo seguito il prossimo 29 maggio: allora, infatti, l'ufficiale giudiziario tornerà al castello per eseguire lo sfratto alla principessa Borghese. Non si sa se quest'ultima lo lascerà passare, abbassando il ponte levatoio: fatto sta che l'ufficiale ha già avvertito che, la prossima volta, ad accompagnarlo ci sarà la forza pubblica. Ne potrà nascere, chissà, un assedio in chiave moderna.