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Sharon e Matteo accusati ingiustamente di aver rubato in sette gioiellerie: i tatuaggi li scagionano

Matteo e Sharon sono stati accusati dieci volte e per sei volte sono stati assolti. Per altri tre casi, invece, attendono la sentenza da parte dei giudici. I due sono sempre stati scagionati da prove inoppugnabili: i tatuaggi dei due, la gravidanza di lei oppure l’altezza di lui.
A cura di Enrico Tata
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Sharon e Matteo
Sharon e Matteo

Matteo e Sharon, due trentenni di Ostia, sono stati accusati ingiustamente di aver rubato in sette gioiellerie per un bottino di centinaia di migliaia di euro. Un tragico scambio di persona che, fortunatamente per i due ragazzi, è stato certificato da prove inoppugnabili: i loro tatuaggi, l'altezza oppure anche la gravidanza della ragazza. La coppia di rapinatori, quelli veri, è tuttora a piede libero, pronta a mettere a segno nuovi colpi.

Matteo e Sharon sono stati accusati dieci volte e per sei volte sono stati assolti. Per altri tre casi, invece, attendono la sentenza da parte dei giudici. Per un episodio a loro contestato i due sono stati scagionati grazie allo stato di gravidanza di lei e alla barba lunga di lui, non compatibili, secondo gli inquirenti, con l'aspetto dei due veri ladri. In un altro caso la coppia di Ostia è stata assolta perché, grazie a un esame antropometrico, è stato dimostrato che il rapinatore è alto trenta centimetri in più almeno rispetto a Matteo. In un altro caso ancora, come racconta il Corriere della Sera, i due sono stati discolpati perché Matteo ha una colt tatuata sulla schiena e Sharon una fata con i fiori, disegni incompatibili con i tatuaggi dei ladri. I ragazzi sono stati continuamente accusati per via di un crimine commesso in gioventù da Matteo, che per questo è presente negli archivi fotosegnaletici delle forze dell'ordine. Stranamente il 30enne è stato sempre associato ai crimini commessi in mezz'Italia dalla coppia di rapinatori che tuttora è a piede libero.

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