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Sgozza il padre e si costituisce: “Ero posseduto”. L’omicida ha recitato con Verdone

Maurizio Bavaresco, il 32enne che ieri pomeriggio a Roma ha sgozzato il padre e si è poi costituito, in passato aveva recitato in un film con Carlo Verdone, oltre ad apparizioni in fiction e spot. Da tempo era lontano dal mondo del cinema: secondo la polizia il 32enne stava per andare in cura da uno psicologo.
A cura di Francesco Loiacono
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Agli agenti che se lo sono trovato davanti, tutto insanguinato, il 32enne Maurizio Bavaresco avrebbe detto: "Non ho capito più niente. Ero posseduto e ho colpito mio padre non so quante volte". Purtroppo per il genitore, il 66enne Dario, non c'era più nulla da fare: quando i poliziotti sono entrati nell'abitazione dove padre e figlio vivevano, in via Vitelleschi 11, vicino a San Pietro, a Roma, l'uomo era già morto. Il suo cadavere era disteso sul letto, vestito e a pancia in giù. Sul corpo i segni di decine di coltellate.

L'omicida si trova adesso in carcere a Regina Coeli, con l'accusa di omicidio volontario. Bavaresco, fisico da body builder, disciplina di cui è istruttore, ha un passato da attore. Ha recitato nel 2007 nel film "Grande, grosso e Verdone", di Carlo Verdone, nel ruolo di un infermiere di sala. Forse il suo ruolo più importante, oltre a quello da protagonista in un episodio di "L'altra scuola", film a episodi sul mondo della scuola. Poi soprattutto piccoli ruoli da comparsa in fiction come "Provaci ancora prof 3" e "Fratelli Detective", oltre a una pubblicità per la Suzuki Swift in Giappone.

Bavaresco doveva andare in cura da uno psicologo

Il presente di Bavaresco, però, era lontano dal mondo dei riflettori. Secondo quanto affermato dalla polizia, il 32enne stava per andare in cura da uno psicologo per alcuni disturbi. E anche nel centrale quartiere Borgo, dove viveva con i genitori e il cagnolino, alcuni negozianti lo ricordano come un ragazzo che non aveva mai fatto del male a nessuno, ma che mostrava spesso comportamenti strani. Una "stranezza" che nel pomeriggio di ieri è esplosa in un raptus sulle cui ragioni indagheranno adesso gli inquirenti: non si sa ancora se si sia trattato di una lite degenerata o se il padre del 32enne, tassista prossimo alla pensione, sia stato colpito nel sonno. Quando il delitto è stato commesso la mamma dell'ex attore non si trovava in casa: la donna è ora sotto choc.

Sul caso indaga il pubblico ministero Maria Cristina Palaia, cha ha già effettuato un sopralluogo nell'abitazione di via Vitelleschi teatro dell'omicidio. L'arma del delitto, un coltello a serramanico, è stata recuperata.

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