Sgominato il “distretto del falso”: sequestrate 265mila scarpe di marca Hogan contraffatte
La collezione "primavera-estate" era già pronta a essere messa in commercio. Peccato però che le scarpe di marca Hogan che gli acquirenti (non sempre ignari) si sarebbero trovate ai piedi fossero false. A mettere fine a una vera e propria "holding del falso" sono stati i finanzieri del gruppo di Fiumicino, coadiuvati dai loro colleghi di Napoli. Le Fiamme gialle hanno scoperto cinque opifici clandestini e sei depositi disseminati tra Napoli, Villaricca, Afragola e Casoria, che davano "lavoro" a 28 persone.
Ed effettivamente di un vero e proprio lavoro, naturalmente illegale, si può parlare. Perché le persone impiegate nel distretto del falso utilizzavano macchinari di prim'ordine per la realizzazione di scarpe difficili da distinguere da quelle vere, ed erano tutte altamente specializzate nel comparto manifatturiero. Complessivamente sono stati trovati nei siti produttivi oltre 100 macchinari di ultima generazione, 476 stampi di diversa grandezza che erano serviti finora a produrre oltre 265.000 fra scarpe e semilavorati della nota griffe "Hogan". Tra i prodotti contraffatti anche i recentissimi e costosi modelli "Interactive".
Il distretto del falso era rigidamente organizzato, come se fosse una vera e propria industria parallela e illegale: era articolato tra dipartimenti produttivi e aree logistiche di stoccaggio e smistamento. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, erano partite da un sequestro operato sul campo. Percorrendo a ritroso la “filiera del falso” si è arrivati alla scoperta dell'industria parallela, con un giro d'affari di alcune centinaia di migliaia di euro. Soldi che erano il frutto sia di una imponente evasione fiscale e contributiva e dell’assenza di costi per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, sia della crescente domanda dell’utenza: non tutti i clienti erano infatti ignari, e molti si lasciavano allettare dai prezzi altamente competitivi delle scarpe. Le "Hogan Interactive", ad esempio, venivano vendute a un quinto del prezzo originale.
Tutte le persone coinvolte nel "distretto del falso" sono state denunciate a seconda del proprio ruolo e delle proprie responsabilità all'interno del sodalizio criminale, che aveva ormai raggiunto una posizione dominante sul mercato grazie alla "qualità" della propria produzione. A margine del sequestro di scarpe, da segnalare anche il ritrovamento in un box di oltre 300 chili di sigarette di contrabbando di varie marche: il responsabile è stato arrestato in flagranza.