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Sfratti e case vuote: a Roma l’emergenza abitativa riguarda 200mila persone

I numeri dell’emergenza abitativa a Roma: 57mila famiglie, 200mila persone in difficoltà, 12mila famiglie sono in attesa di un alloggio di Erp (Edilizia Residenziale Pubblica), nel territorio della Capitale sono oltre 90 gli stabili occupati e dentro ci vivono almeno 12mila persone. Ogni anno vengono disposti 9mila sfratti, 7500 sono le persone senza fissa dimora e oltre 9000 i rifugiati richiedenti asilo.
A cura di Enrico Tata
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Cinquantasettemila famiglie romane in difficoltà, 200mila persone in tutto. Questi i numeri dell'emergenza abitativa all'interno del territorio della Capitale. Inoltre aumentano gli sfratti per morosità, crescono baraccopoli e le occupazioni abusive. A un incontro sulle "Politiche dell'abitare a Roma" il presidente dell'Acer (Associazione dei Costruttori Romani) Nicolò Rebecchini ha spiegato che "questa situazione genera un crescente conflitto sociale". Per Rebecchini Comune e Regione dovrebbero lavorare insieme per individuare, per esempio, "aree di completamento di territori già urbanizzati", oppure capire come utilizzare il patrimonio pubblico inutilizzato. Oppure ancora pensare alla "rimodulazione concertata dei programmi urbanistici, alla conclusione di procedure pubbliche avviate, alla rigenerazione urbana di cui tutti tessono lodi ma che ancora non ha visto nessun passo avanti".

Stando ai dati svelati da Acer, a Roma 12mila famiglie sono in attesa di un alloggio di Erp (Edilizia Residenziale Pubblica), nel territorio della Capitale sono oltre 90 gli stabili occupati e dentro ci vivono almeno 12mila persone. Ogni anno vengono disposti 9mila sfratti, 7500 sono le persone senza fissa dimora e oltre 9000 i rifugiati richiedenti asilo. A Roma, di contro, sono più di 34mila le case inutilizzate.

Per il presidente Rebecchini "il pubblico che senza tentennamenti dovrebbe dare l'esempio per avviare processi rigenerativi di livello urbanistico". Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma spiega che Roma "dal 2000 al 2008 poteva contare su un miliardo di investimenti, ora siamo a circa 300 milioni l'anno. Facile capire le tante difficoltà che ci sono, specie sul fronte delle politiche abitative".

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