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Sfratti, chiesto un milione di euro alla Scuola di Musica di Testaccio fondata da Giovanna Marini

La Scuola di musica popolare di Testaccio rischia di chiudere perché inserita, insieme ad altre istituzioni musicali storiche, nella delibera 140 del Campidoglio, che prevede 113 sgomberi di fabbricati.
A cura di Enrico Tata
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Regina della canzone popolare e di protesta negli anni '60, Giovanna Marini fonda nel 1976 la Scuola di musica popolare di Testaccio. Da oltre quarant'anni è un'istituzione nel quartiere e simbolo della ricerca etnomusicologica italiana. Ora rischia di chiudere perché inserita, insieme ad altre realtà storiche come l'Accademia filarmonica romana e la Fondazione di musica antica, nella delibera 140 del Campidoglio, che prevede 113 sgomberi di fabbricati. Di questi, 73 sono in concessioni ad associazioni culturali o teatri. In più, ha dichiarato la stessa Giovanna Marini a Repubblica, la scuola popolare dovrebbe pagare, secondo il comune, circa un milione di euro di arretrati.

"Sono esterrefatta – ha raccontato Giovanna Marini al quotidiano romano – Noi siamo sempre stati in regola, abbiamo fatto lavori di ristrutturazione che hanno consentito all'edificio di restare in piedi, per i quali peraltro stiamo pagando un mutuo. La scuola è nata nel 1976, allora via Galvani era un tappeto di siringhe, invivibile. Noi siamo stati tra i primi a riqualificare il Testaccio. Finalmente i ragazzi sentivano parlare di musica in un modo che a loro piaceva, perché la nostra è partita come scuola di jazz, con un insegnamento diverso da quello dei conservatori, che poi si aperta a tutti i generi. Ora abbiamo due bande, un'orchestra d'archi, vari cori e jazz band che riuniscono circa duecento persone dai 7 agli 85 anni. Non capisco perché volersi accanire contro una realtà così meritoria ".

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