Sequestrati beni per 10 milioni di euro al boss di Ostia Carmine Fasciani
Sequestrati beni per oltre dieci milioni di euro. Un altro duro colpo al clan Fasciani di Ostia, famiglia egemone sul litorale romano. Oggi i carabinieri del nucleo investigativo hanno sequestrato quattordici immobili tra Roma e la provincia de l'Aquila, diverse società intestate a prestanome e nove conto correnti riconducibili a Carmine Fasciani, il capofamiglia. Il provvedimento è stato richiesto dal pm Otello Lupacchini e confermato da una sentenza dello scorso primo luglio della Corte d'Appello.
Secondo le indagini dei carabinieri, nei conti di Fasciani era evidente una sproporzione tra il patrimonio accumulato negli ultimi trenta anni rispetto al reddito che il capoclan dichiarava al fisco. Dagli anni '70 Fasciani ha avuto diverse condanne e confische: da quella del 22 ottobre 1983, per violazione alla legge sugli stupefacenti a quella del 10 aprile 1995 per i delitti di estorsione ed usura. L'ultima nel 2007 e confermata nel 2015 per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, la stessa su cui si basa il sequestro di oggi. In precedenza il tribunale ha sequestrato a Fasciani anche lo stabilimento Village di Ostia, uno dei simboli del potere del clan sul litorale romano.