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Sequestrati 7 milioni di maschere e costumi di Carnevale nella Capitale

Controlli a tappetto per mercati e mercatini tra l’Esquilino e San Lorenzo, da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e della Polizia Locale del II Municipio. Sequestrata la cifra record di 7.762.920 articoli tra maschere, trucchi, giochi destinati alla vendita nel periodo di Carnevale.
A cura di Va.Re.
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Controlli a tappetto per mercati e mercatini tra l'Esquilino e San Lorenzo, da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma e della Polizia Locale del II Municipio. Sequestrata la cifra record di 7.762.920 articoli tra maschere, trucchi, giochi destinati alla vendita nel periodo di Carnevale e tutti privi dei necessari certificati di conformità. Le merci sono state trovare in diversi depositi tra via dell'Omo, via Muraccio di Rischiaro, via Prenestina e via della Cisternola, alla periferia est di Roma. Alcuni prodotti non avevano il marchio "CE", che certifica gli standard di sicurezza stabiliti dall'Unione Europea, altri avevano il marchio ma serviva solo ad ingannare il consumatore. Altri 15 mila costumi di carnevale raffiguranti personaggi del mondo Disney dai carabinieri di Fiumicino che, ha partire dalla vendita al dettaglio hanno risalito tutta la filiera fino a trovare il magazzino della merce.  Le maschere avrebbero fruttato all'organizzazione oltre 35 milioni di euro. Sei persone, tra cui cinque cinesi ed un italiano, sono state deferite alla locale Autorità Giudiziaria e segnalati alla Camera di Commercio per le sanzioni amministrative previste in tema di "made in Italy" e di marchiatura "CE".

"Stiamo procedendo all'analisi degli articoli sequestrati presso laboratori specializzati – ha dichiarato all'AdnKronos il colonnello delle fiamme gialle di Roma Daniele Sanapo – Purtroppo, quasi sempre, questa merce si dimostra essere tossica e non conforme ad essere utilizzata da bambini: attraverso il semplice contatto con la pelle, infatti, avviene un rilascio di sostanze che provocano allergie, o che immettono elementi tossici nell'organismo che in grado di provocare danni a fegato e reni. Inoltre, alcuni di questi articoli sono anche facilmente infiammabili". "Altre volte – prosegue Sanapo – ci troviamo di fronte a materiali che rimangono in una ‘zona grigià, nel senso che non sono tossici, ma che comunque sono privi della marcatura ‘Ce': a quel punto il consumatore dovrebbe porsi una semplice domanda di fondo, e chiedersi perché non sono marchiati se il prodotto sembra essere in regola".

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