Sequestrate mozzarelle in un supermercato: erano vendute sfuse e non confezionate

La normativa parla chiaro: i formaggi a pasta filata (fiordilatte, mozzarelle ed analoghi) possono essere posti in vendita solo se appositamente preconfezionati all’origine, cioè non è possibile trovarli nel punto allo stato sfuso. E invece spesso nei supermercati e negli alimentari le mozzarelle, soprattutto, continuano ad essere vendute senza alcuna indicazione sulla loro provenienza. In un supermercato di Terracina, provincia di Latina, i carabinieri dei Nas hanno trovato e sequestrato sei chili di mozzarelle di bufala vendute allo stato sfuso. Il titolare è stato sanzionato con una multa di oltre 3mila euro. Sulla confezione, stabilisce la legge, devono comparire le informazioni per il consumatore: la denominazione dell’alimento; l’elenco degli ingredienti e allergeni; data di scadenza; nome e indirizzo del produttore; le modalità di conservazione, la dicitura di identificazione del lotto. Solo alcuni caseifici possono vendere le mozzarelle sfuse.
Sequestro anche in un ristorante: mal conservati dolci, pesce e pasta fresca
Sequestro del Nas anche in un ristorante di Terracina, dove sono stati tolti dal commercio 40 chili di alimenti (prodotti ittici, dolci e pasta alimentare fresca). Il cibo era conservato in un congelatore senza alcuna protezione igienica, quindi gli alimenti erano a contatto. Inoltre il titolare del bar ristorante non ha saputo indicare le informazioni sulla tracciabilità della merce. Il valore dei prodotti sequestrati ammonta a oltre 1000 euro. Il locale è stato sanzionato con una multa da 1.500 euro.