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Omicidio Marco Vannini

Sentenza Vannini, la mamma a Fanpage.it: “Speravo nel miracolo, ma avevo paura, le gambe tremavano”

“Speravo ci fosse un miracolo, però dentro di me avevo tanta paura. E più ci avvicinavamo al giorno della sentenza e più avevo paura, mi tremavano le gambe”. Marina Conte, la mamma di Marco Vannini, ha commentato ai microfoni di Fanpage.it la sentenza pronunciata dai giudici della Corte Costituzionale.
A cura di Enrico Tata
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Marina Conte e Valerio Vannini
Marina Conte e Valerio Vannini
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"Speravo ci fosse un miracolo, però dentro di me avevo tanta paura. E più ci avvicinavamo al giorno della sentenza e più avevo paura, mi tremavano le gambe". Marina Conte, la mamma di Marco Vannini, ha commentato ai microfoni di Fanpage.it la sentenza pronunciata dai giudici della Corte Costituzionale, che hanno annullato il processo d'appello nei confronti della famiglia Ciontoli. "Mi sono sforzato a non pretendere nessun risultato per forza, per non dovere star male. Quello che deve venire venga, mi sono detto", le parole di Valerio, il papà del 20enne ucciso da un colpo di pistola sparato da Antonio Ciontoli.

La sentenza della Cassazione

"Quando siamo arrivati alla Corte di Cassazione è stata un'emozione continua. C'era tanta gente che gridava ‘giustizia per Marco Vannini', c'erano striscioni, macchine che passavano suonando il clacson per Marco. Sulle scale ci hanno abbracciato in tanti, una signora ci ha gridato: ‘Io vengo da Valencia'. Tutta questa gente mi ha dato la forza per affrontare la giornata. La solidarietà che ci hanno dimostrato ci ha rafforzato", ricorda Marina. Poi, in serata, è arrivata la sentenza: il processo d'appello per Antonio Ciontoli e per i suoi familiari dovrà essere rifatto. Il capofamiglia era stato condannato a 5 anni per omicidio colposo, mentre in primo grado i giudici lo avevano condannato a 14 anni per omicidio volontario.

"Ho cominciato a urlare di gioia"

"Quando è stata letta la sentenza, è uscito mio nipote dall'aula urlando: ‘Zia è tornata indietro per tutti, per tutti'. Ho cominciato a urlare di gioia. In cassazione è accaduto il miracolo, questi giudici hanno letto le carte e hanno saputo dare un'interpretazione giusta. Marco è nel cuore di tutti, è il figlio di tutti. Il giorno dopo sono arrivati tantissimi fiori per Marco. Perché io all'uscita della Cassazione ho detto: ‘Domani andrò da Marco e gli porterò i fiori della giustizia'. Evidentemente la gente, sentendo queste parole, ci è voluta stare vicino e la mattina sono arrivati fiori da tutta Italia. E anche da fuori, un biglietto era dalla Svizzera. Sono tutti gesti che ti emozionano".

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