“Se non mi dai i soldi ti sventro”: arrestati due usurai, botte e minacce a madre e figlio
Un 26enne e un 37enne italiani sono stati arrestati per usura, estorsione, lesioni personali e spaccio di sostanze stupefacenti dai carabinieri della compagnia di Palestrina, vicino Roma. I due da diverso tempo minacciavano di morte e vessavano un ex tossicodipendente di 48 anni e sua madre, di 70 anni. Il figlio, che in passato aveva avuto pesanti problemi di droga, aveva contratto con gli strozzini un debito di cinquemila euro per l’acquisto di cocaina. In breve, nel giro di un anno, il debito si è però sestuplicato con interessi usurari, arrivando alla somma di 30mila euro. Per far fronte al crescente debito e alle pressioni dei suoi aguzzini, la vittima, già disoccupata, si è rivolta alla madre pensionata. La donna in un anno ha sborsato 15mila euro, indebitandosi con un istituto di credito. Non è però bastato: negli ultimi due mesi anche l'anziana è stata vessata dai due usurai con molteplici e continue telefonate di richieste di denaro e minacce di morte.
"Ti sventro, ti mando all'ospedale"
Madre e figlio erano ormai ridotti alla fame: l'unica fonte di reddito erano gli 800 euro della pensione dell'anziana, insufficienti per vivere e pagare gli strozzini e le rate del prestito in banca. Così, alla fine dell’estate madre e figlio hanno trovato il coraggio di denunciare i loro due aguzzini, spinti anche dalle botte più volte subite dal figlio che, nel frattempo, con la droga aveva chiuso da tempo. Dopo la denuncia ai carabinieri, sono partite le indagini: intanto madre e figlio, esasperati, si sono allontanati dalla loro abitazione per trovare riparo presso casa di familiari a Roma. Anche lì sono però stati raggiunti, proprio alcuni giorni fa, dai due aguzzini che hanno proseguito con la richiesta di denaro e le minacce di morte: "Ti sventro, ti mando all'ospedale", dice uno dei due aguzzini al 48enne in una cruda intercettazione telefonica diffusa dagli investigatori.
Grazie alla solerzia dei magistrati della procura della Repubblica di Tivoli e al lavoro dell'Arma si è messo fine a una situazione definita più volte "infernale" dalle stesse vittime. I due usurai si trovano adesso in carcere. I carabinieri ritengono possibile che altri tossicodipendenti siano rimasti vittime degli stessi aguzzini: si spera che dopo il loro arresto trovino il coraggio di denunciarli.