Scoperto finto centro massaggi, una donna denuncia: “Costretta a prostituirmi per 50 euro”

Era arrivata in Italia ad agosto, convinta di avere un lavoro assicurato e poter condurre una vita dignitosa. In realtà era una vittima della tratta della prostituzione, che ogni anno coinvolge centinaia di ragazze di origine cinese, che dal Sol Levante arrivano in Italia e sono vittime di raggiri e minacce. Protagonista della vicenda una donna di 36 anni, costretta a prostituirsi da una sua connazionale di 45 in un appartamento su via Casilina, in zona Finocchio. La 36enne doveva intrattenere rapporti sessuali con uomini dalle 9 del mattino sino a sera tarda, e i soldi andavano tutti alla maitresse. Un vero e proprio caso di sfruttamento cui è stato messo fine nei giorni scorsi dagli agenti di Polizia di Stato del commissariato Casilino, che hanno arrestato la donna con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Costretta a prostituirsi per 50 euro, maitresse teneva tutti i soldi per sé
Le indagini sono partite controllando annunci pubblicati on-line e su un quotidiano: da lì, sono arrivati all'appartamento di via Casilina, dove hanno iniziato a fare appostamenti e a osservare chi entrava e usciva dall'abitazione. Una volta appurato che il via vai era composto esclusivamente da uomini e che era molto frequente, hanno deciso di fare irruzione. Una volta all'interno, i loro sospetti sono stati confermati: nell'appartamento c'erano sia la 36enne sia la sua sfruttatrice. Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati i telefoni usati per prendere appuntamento con i clienti, diverse confezioni di preservativi e 160 euro in contanti, ritenuti provento dell'attività illecita. La vittima ha denunciato tutto agli agenti, spiegando la sua situazione sin dall'inizio e raccontando di come la maitresse la costringesse a prostituirsi e si tenesse tutti i soldi. La 45enne è stata arrestata con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.