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Scoperto allevamento lager a Ferentino (Frosinone): denunciate quattro persone per maltrattamento animali

Una donna è stata denunciata per il reato di maltrattamento animali, uccisione di animali e per detenzione illegale di fauna selvatica, insieme ad altre tre persone che vivono con lei. Allevava cani di razza nella sua abitazione a Ferentino, in provincia di Frosinone, per farli riprodurre e venderli ai clienti attraverso i social network.
A cura di Alessia Rabbai
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L'allevamento scoperto a Ferentino (Frosinone)
L'allevamento scoperto a Ferentino (Frosinone)

Allevava cani nella sua abitazione in via Roana a Ferentino, in provincia di Frosinone, per farli riprodurre e venderli ai clienti attraverso i social network. I carabinieri e l'ispettore del Nogez (Nucleo operativo guardie zoofile) Antonio Colonna hanno sequestrato 35 esemplari di razza e un centinaio di uccelli selvatici, nascosti a casa di una donna che è stata denunciata per il reato di maltrattamento animali, uccisione di animali e per detenzione illegale di fauna selvatica, insieme ad altre tre persone che vivono con lei. La scoperta è avvenuta anche grazie alle numerose segnalazioni arrivate dai cittadini. Il caso è al vaglio della procura di Frosinone ed è stata fatta un'istanza affinché i cani possano essere adottati da famiglie che possano prendersene cura.

"Canili lager e randagismo sono fenomeni gravi di cui si parla spesso ma poco contrastati a livello italiano – ha spiegato l'ispettore Colonna contattato da Fanpage – Si sottovaluta il fatto che molti cittadini approfittino dei controlli scarsi e allestiscano privatamente allevamenti che non rispettano i requisiti previsti dalla legge. Per allevare, infatti, è necessaria una struttura autorizzata dalla Asl e dal sindaco". Complice degli allevamenti abusivi e del traffico di animali, il web: "Sui social network è possibile comprare di tutto, scimmie, leoni, avorio, senza controlli o filtri". Nella casa della donna sono stati trovati cani di razza Chihuahua, Pechinese e Bulldog alcuni senza microchip: "C'era molto disordine e sporcizia,  i cani si trovavano chiusi in locali fatiscenti, privi della vigilanza della Asl". Inoltre avvenivano "pratiche verosimilmente veterinarie e accoppiamenti forzati".

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