Sciopero trasporti, “fasce orarie non rispettate”: i macchinisti rischiano il posto
I macchinisti della metropolitana di Roma che venerdì hanno inziato lo sciopero prima dell'orario stabilito, scatenando le ire dei passeggeri, potrebbero essere licenziati. È uno degli sviluppi della giornata campale vissuta nella Capitale venerdì, che ha visto i lavoratori delle linee A e C della metro incrociare le braccia a partire dalla mattina. Uno sciopero annunciato, ma che nelle sue modalità ha fatto infuriare i passeggeri. Secondo quanto denunciato da molti cittadini ed evidenziato anche dal Codacons, che sulla vicenda ha presentato un esposto in procura, in più occasioni infatti i conducenti dei treni hanno iniziato lo sciopero prima delle 8.30, ossia della fascia di garanzia, abbandonando in alcuni casi i treni alle stazioni senza arrivare fino al capolinea. Risultato: conducenti in fuga sui binari per il timore di essere picchiati dai pendolari, e questi ultimi inferociti per il disservizio e che in alcuni casi, come a Cinecittà, hanno occupato i vagoni per una protesta durata diverse ore.
L'Atac annuncia: "Sanzioni esemplari"
Fin dalla serata di venerdì l'Atac si è subito attivata, avviando un'indagine interna e predisponendo una relazione da inviare all'Autorità garante dello sciopero, che ha chiesto chiarimenti su quanto avvenuto. Il presidente dell'azienda di trasporti locale Roberto Grappelli ha spiegato che "se nel corso dell'analisi dei fatti dovessero emergere comportamenti difformi da ciò che prevedono le norme sul diritto di sciopero l'azienda procederà con sanzioni esemplari", tra cui il licenziamento. È giallo, però, su chi abbia dato l'ordine di abbandonare i treni alle stazioni prima dell'orario effettivo di inizio dello sciopero: secondo quanto ricostruito dall’agenzia di stampa Omniroma, per il treno partito dalla stazione Anagnina e fermatosi a Cinecittà l'ordine sarebbe arrivato da un messaggio inviato ai macchinisti dalla centrale di controllo.