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Scauri, delfino trovato morto in spiaggia: autopsia per scongiurare epidemia di morbillo

L’autopsia chiarirà le cause del decesso di un giovane esemplare di delfino, trovato morto a Lido Sirene, sul lungomare di Scauri Minturno, in provincia di Latina. Legambiente teme un’epidemia di morbillo, per i diversi casi di tursiopi spiaggiati tra Lazio e Toscana. Si attendono i risultati degli esami.
A cura di Alessia Rabbai
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Il delfino spiaggiato a Sauri di Minturno
Il delfino spiaggiato a Sauri di Minturno

Un delfino è stato trovato morto, spiaggiato sul lungomare a Scauri di Minturno, in provincia di Latina. Il rinvenimento è avvenuto sabato pomeriggio scorso, 7 settembre, sulla riva dello stabilimento balneare Lido Sirene. Erano circa le ore 15 quando la carcassa del cetaceo è comparsa, sballottata tra la spuma della battigia. Secondo le informazioni apprese, si tratta di un giovane esemplare femmina, lungo 2,70 metri. A prestare i primi soccorsi al tursiope, i bagnini, che hanno dato l'allarme. Sul posto, ricevuta la segnalazione, è intervenuto un veterinario della Asl di Latina, Roberto Mancini, purtroppo non è stato possibile fare nulla per salvarlo. Dai primi accertamenti è emerso che il decesso è avvenuto poco prima del ritrovamento: il delfino non presentava all'apparenza, nessun segno di deperimento né altri indizi che potrebbero far pensare a una malattia cronica. La carcassa è stata prelevata e sarà trasferita all'istituto Zooprofilattico di Roma, per sottoporla ad autopsia. Un esame necessario a chiarire le cause del decesso e ad escludere che sia stato provocato da malattie infettive, ciò che teme Legambiente e che dovrà essere scongiurato.

"È ancora presto per esserne certi ma con molta probabilità la modesta ferita riscontrata sul cetaceo non è la causa del decesso" ha detto Eduardo Zonfrillo. Il presidente di Legambiente Circolo Verde Azzurro Sud Pontino ha ipotizzato "un'ingestione di plastica, un trauma, ma gli accertamenti sono mirati a vedere se siamo di fronte ad una nuova epidemia di morbillo, la stessa malattia esantematica prima delle vaccinazioni diffusa tra gli umani e che ora, essendo i delfini dei mammiferi, si è trasmessa dall'uomo attraverso corsi d'acqua e scarichi a mare". E ha aggiunto: "In questi giorni sono stati riscontrati numerosi casi tra la Toscana e il Lazio. Speriamo che ora l'epidemia non sia diffusa tra la comunità dei delfini del basso Lazio ed isole pontine".

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