video suggerito
video suggerito

Scarpe e vestiti di marca falsi in spiaggia: arrestati 8 venditori sul litorale romano

Un’operazione della Guardia di Finanza ha sequestrato 80mila capi contraffatti per un milione e mezzo di euro destinati ad essere venduti sul litorale romano. Il gruppo che gestiva l’attività criminale aveva nascosto la merce in 7 posti diversi, tra container e laboratori clandestini. Le Fiamme Gialle hanno arrestato 8 persone.
A cura di Alessia Rabbai
49 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Vendevano scarpe e vestiti contraffatti sulle spiagge del litorale romano. Un blitz della Guardia di Finanza ha scoperto 80mila articoli nascosti in 7 posti diversi, tra cui laboratori clandestini e box di stoccaggio e destinati a finire nelle località balneari di Torvaianica, Ostia, Fiumicino e Fregene. L'operazione delle Fiamme Gialle ha impegnato 30 finanzieri che hanno arrestato 8 persone, due agli arresti domiciliari e tre con obbligo di dimora. "Da un calcolo approssimativo – si legge in una nota della Guardia di Finanza – si stima che, se immessa sul mercato, la merce sequestrata avrebbe fruttato all’organizzazione oltre un milione e mezzo di euro, tutto a discapito dell’economia legale e degli imprenditori onesti".

Vendevano merce contraffatta in spiaggia

Il gruppo che gestiva l'attività criminale di articoli contraffatti era formato da due italiani e 6 persone di nazionalità magrebina. Le scarpe e i vestiti falsi, di note marche presenti in commercio come Hogan, Nike, Adidas, Fendi, Burberry, Prada e Michael Kors venivano venduti a prezzi concorrenziali. In particolare, la vendita degli articoli doveva rispettare un rigido prezzario per evitare la “svendita” della merce e assicurare un incasso omogeneo per tutti i soggetti rivenditori appartenenti al gruppo. Ad esempio, nella collezione pirata, l’ambita polo con il tema di Burberry non poteva essere venduta a meno di 25 euro, oppure le sneakers della Hogan, con tanto di sacchetto marcato, a non meno di 35 euro.

I ruoli del gruppo criminale

Il sequestro ha permesso di far luce anche sui ruoli che rivestiva ognuno dei membri del gruppo che operava nella filiera del falso. Le indagini sono partite dall'osservazione della vendita in spiaggia, passando per intercettazioni telefoniche, fino ad arrivare ai grossisti di origine magrebina che procuravano la merce di tendenza e appetibile per bagnanti in grande quantità.

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views