Scambiò un tumore per una frattura che uccise un 20enne: chirurgo condannato per omicidio colposo
Scambiò un tumore per una frattura, per questo il giudice monocratico ha condannato a un anno di reclusione il chirurgo Felice Carsillo. L'accusa è di omicidio colposo, per un grave e macroscopico errore medico che poteva essere evitato e che portò alla morte Domenico Natale, il 20enne originario di Caserta ricoverato a maggio del 2013 nel reparto di ortopedia della casa di cura Nuova Itor di Roma, deceduto un anno dopo. Il medico era convinto che il giovane si fosse fatto male giocando a calcetto, mentre in realtà era affetto da una forma di tumore molto aggressiva. Il verdetto arriva dopo cinque anni da quando sono sono accaduti i tragici fatti. Assolto invece il radiologo Riccardo Ricci. A carico di Carsillo anche una provvisionale immediatamente esecutiva di 195mila euro.
La storia di Domenico Natale
Domenico Natale insieme alla sua famiglia cinque anni fa si era rivolto ai medici per un forte dolore alla gamba. Ricoverato e curato per una frattura con ematoma, in realtà aveva un osteosarcoma, un tumore maligno alle ossa. In verità come emerso in sede d'indagine, tac e radiografie al ginocchio sinistro già segnalavano la presenza del cancro, che tuttavia il medico non solo ha riconosciuto, ma ne ha provocato l'espansione in metastasi con un intervento chirurgico. Scoperto che si trattava di un tumore, il ragazzo ha subito l'amputazione della gamba, successivamente è stato sottoposto a chemio terapia ma non c'è stato purtroppo nulla da fare per salvargli la vita e nel giro di breve tempo è avvenuto il decesso.