Sara Francesca Basso annegata nella piscina di un hotel a Sperlonga: tre rinvii a giudizio

La procura di Latina ha rinviato a giudizio tre persone, ritenute responsabili della morte di Sara Francesca Basso, la 13enne di Morolo annegata nella piscina del Virgilio Grand Hotel di Sperlonga, il 12 luglio del 2018. Si tratta del legale rappresentante della società che gestisce l'albergo, l'ex proprietario dell'hotel e il costruttore dell'impianto di aspirazione della piscina. L'accusa alla quale dovranno rispondere i tre indagati è di omicidio colposo. Ora si attende che il giudice fissi in calendario la data dell'udienza preliminare. Le indagini sono partite dalla nebulosità della vicenda, nella quale è rimasta vittima la ragazzina. Esclusa l'ipotesi che sia stata colpita da un malore improvviso, il sostituto procuratore Valerio De Luca ha voluto vederci chiaro: a finire sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori l'impianto d'aspirazione che, a seguito di accertamenti, è risultato non a norma.
Sara Francesca Basso annegata in piscina
I drammatici fatti risalgono all'estate dell'anno scorso, quando Sara Francesca era nella turistica città pontina insieme alla sua famiglia per trascorrere le meritate vacanze in hotel a quattro stelle, dopo un anno di scuola. Momenti di divertimento e relax che purtroppo si sono tramutati in tragedia. Tra tuffi e nuotate, la 13enne è stata risucchiata dal bocchettone di aspirazione, che l'ha trattenuta sul fondo della vasca, senza possibilità di risalire in superficie. Inutile l'intervento dei bagnanti che hanno tentato disperatamente di tirarla fuori. Sul posto, ricevuta la chiamata d'emergenza, è intervenuto il personale sanitario del 118 che l'ha soccorsa, poi, la folle corsa in ospedale in eliambulanza, diretta verso il Gemelli di Roma. Ma Sara, arrivata nel pronto soccorso del nosocomio capitolino, è deceduta nella notte.