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San Lorenzo, così i vigili urbani estorcevano denaro ai ristoratori

Ricattavano i ristoratori di San Lorenzo, Parioli e centro storico chiedendo mazzette che, se non elargite, avrebbero portato a una bella multa salata con diversi zeri. Una banda di vigili urbani era solita ricattare i titolari di alcuni esercizi commerciali sotto la minaccia di sanzioni che li avrebbero rovinati.
A cura di Natascia Grbic
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"O mi dai 400 euro oppure te ne faccio sborsare 8mila con una multa". Quattro vigili urbani sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di concussione: avrebbero estorto soldi a diversi ristoratori in vari quartieri di Roma, minacciandoli che se non gli avessero allungato la ‘bustarella', gli avrebbero fatto passare guai seri. Lo riporta Il Messaggero. Le zone interessate sono principalmente San Lorenzo, Parioli e centro storico: il primo a denunciare è stato un ristoratore di San Lorenzo, proprietario del noto ‘Franco al Vicoletto‘. È stato lui a far partire l'indagine che ha portato un vigile del II Gruppo Sapienza a essere condannato a quattro anni di carcere, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Dalle intercettazioni è emerso che però non era l'unico a chiedere mazzette minacciando multe: e così altri quattro sono finiti nel mirino della Procura di Roma.

Roma, banda di vigili urbani pretende bustarelle per non fare sanzioni

I ricatti sarebbero stati fatti dagli agenti sia dentro sia fuori l'orario di lavoro. Il vigile che è stato già condannato, in particolare, aveva preteso dal proprietario due mazzette piuttosto consistenti: una di 500 euro e una di 400. L'uomo si è sempre proclamato innocente. Non ha mai negato di aver preso i soldi, ma ha dichiarato che gli erano stati prestati dal proprietario di Franco al Vicoletto per fare i regali di Natale. Una spiegazione che non ha convinto il giudice, anche perché il titolare del ristorante aveva denunciato una situazione ben diversa, fatta di minacce ed estorsioni. Adesso altri quattro vigili rischiano grosso: perché se le accuse dovessero essere confermate, i capi d'imputazione sono davvero molto gravi. E soprattutto raccontano uno spaccato di società preoccupante dove il più forte, che dovrebbe tutelare e far rispettare la legge, usa invece il potere e la divisa per tornaconto personale.

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