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Rubavano i soldi destinati all’ambiente: 6 arresti a Latina

Le indagini degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Latina hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei manager di alcune società fornitrici di servizi ambientali.
A cura di Enrico Tata
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Sei persone in custodia cautelare con l’accusa di peculato. Avrebbero intascato 30 milioni di euro di fondi pubblici destinati al risanamento della discarica Indeco di Borgo Montello, a Latina. Proprio all’indomani della sentenza della Corte Europea che aveva condannato l’Italia per la gestione inadeguata delle discariche del Lazio. E l’impianto nella provincia a sud della Capitale era fra quelle.

Le indagini degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Latina, avviate all'inizio del 2014, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei manager di alcune società fornitrici di servizi ambientali. Sono in corso anche perquisizioni presso aziende collegate con quelle oggetto di indagine. Si tratterebbe degli amministratori di alcune società del gruppo "Green Holding", con sede in Lussemburgo. L'operazione di questa mattina ha coinvolto anche Milano, Brescia, Bergamo, Padova e Rapallo. Gli ordini di custodia cautelare, con l'applicazione del braccialetto elettronico, sono stati chiesti dal pm Luigia Spinelli, e firmati dal gip del Tribunale di Latina.

I soldi che dovevano servire a risanare il territorio inquinato intorno alle discariche esaurite e dismesse, come nel caso di Borgo Montello, sono arrivati sui conti correnti di due società lussemburghesi, detentrici a loro volta di quote del capitale sociale della stessa Green Holding. Tra i sei arrestati anche Andrea Grossi, figlio di Giuseppe Grossi, imprenditore morto nel 2011 e fondatore del colosso che si occupa di bonifiche. "Il tutto è partito da un esposto di un’associazione ambientalista che ha consentito alla Procura di interessare la squadra Mobile. L’esposto riguardava alcuni dubbi sulle operazioni di conferimento in discarica, ma poi si è scoperto un reato molto più consistente: si tratta di peculato commisurabile in svariati milioni. Il giochetto era semplice: per legge chi si occupa dei rifiuti deve destinare delle somme per la bonifica dei luoghi che ricevono un danno ambientale. Tale somma veniva sì accantonata, ma poi fatta sparire attraverso un gioco di scatole cinesi". Queste le parole del questore di Latina Giuseppe De Matteis.

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