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Roma, una barriera antiplastica per la raccolta di rifiuti galleggianti sul Tevere

Una barriera antiplastica per trattenere i rifiuti nel Tevere, raccoglierli e renderli disponibili per essere riciclati. È il progetto finanziato dalla Regione Lazio e inaugurato oggi a Fiumicino. Un’iniziativa che ha riscosso il plauso delle associazioni ambientaliste.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto La Presse
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Un progetto sperimentale per la raccolta di rifiuti galleggianti sul Tevere salverà il mare. È l'iniziativa della Regione Lazio che prevede la sperimentazione di una barriera antiplastica sul corso d'acqua che attraversa la Capitale. Oggi l'inaugurazione a Fiumicino, sul litorale romano, presenti il presidente della Ragione Lazio Nicola Zingaretti, il presidente di Corepla, Antonello Ciotti, il sindaco Esterino Montino, i rappresentanti di Capitaneria di Porto e gli enti di ricerca. Un'operazione finanziata dalla Regione Lazio che ha investito 40mila euro, in collaborazione con Castalia Operations Srl, che ha ideato il sistema.

"Ci sono caschi, scarpe, bottiglie, legni, le cose che vediamo raccolte da questo sistema raccontano quanto questo progetto sia importante perché interviene sui cattivi comportamenti dell'uomo – ha spiegato Zingaretti – Già il progetto con i pescherecci ha portato a raccogliere quindici tonnellate di plastica. L'80% del materiale plastico che arriva in mare proviene dai fiumi, se questo progetto funzionerà avremo messo una pietra miliare per la pulizia del Tevere".

Il progetto della barriera antiplastica nel Tevere

L'installazione consiste in una rete in polietilene che trattiene i rifiuti, in particolare la plastica, disposta a Capo due Rami, vicino alla foce. I rifiuti accumulati saranno riciclati e diventeranno bottiglie, panchine e spartitraffico. Un sistema ideato per restare nel fiume a lungo, resistente a pioggia e corrente, senza interferire con l'ecosistema circostante.

Il progetto ben accolto dalle associazioni ambientaliste

Il progetto ha suscitato il plauso delle associazioni ambientaliste. "Il primo partì nel 1988 sul fiume Sarno – dichiara Carmen Di Penta, direttore generale di Marevivo Onlus, che da trent'anni si occupa della salvaguardia del mare – Fu un grande successo ma l'installazione durò un tempo troppo breve per vederne i risultati. Nel 1992 invece riuscimmo ad installare, per alcuni giorni, delle panne per bloccare e raccogliere le tonnellate di detriti presenti nel Tevere. Entusiasta anche il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, che ha definito il progetto "un altro bel tassello per la riqualificazione del nostro mare".

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