Roma, uccise la madre perché non gli rivelava il nome del padre: chiesti 30 anni di carcere

Trent'anni di carcere per L.B., il ragazzo che ha ucciso sua madre perché non le ha rivelato quale fosse il nome del padre. La richiesta nei confronti del 24enne, come riporta il "Messaggero.it" è stata fatta dal pubblico ministero Vittoria Bonfanti, giustificata dall'accusa di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi, dalla minorata difesa e dall'aver commesso il reato contro l'ascendente. La prossima udienza del processo col rito abbreviato è prevista per il 4 ottobre davanti al giudice dell'udienza preliminare Vilma Passamonti: sono in programma l'intervento della difesa e la camera di consiglio, che porterà alla sentenza.

Uccide la madre, la soffoca e finge una rapina

L. B. è stato arrestato a giugno 2016 dopo che la madre Paola, una 65enne, era stata trovata morta nel suo appartamento in zona Appio, a Roma. La donna è stata trovata distesa sul pavimento della camera da letto, in parte svestita, con un cuscino messo sul viso come se fosse stata soffocata. Secondo le ricostruzioni, fin dall'inizio le indagini delle forze dell'ordine si sarebbero concentrate sul figlio. Il ragazzo inizialmente ha testimoniato che alcuni ladri erano entrati in casa rubando dei soldi e che, dopo essere stato svegliato da rumori sospetti, aveva trovato il corpo della madre senza vita. Tuttavia la versione raccontata dal giovane è stata smentita dal fatto che l'appartamento non presentava nessun segno di scasso. Messo alle strette, il ragazzo poco dopo confessò il gesto che aveva compiuto.