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Uccise il marito e occultò il cadavere: si nascondeva in un piccolo albergo romano

A finire in carcere Beverly Ann Mc Callum, una cinquantanovenne statunitense, latitante, condannata dalla corte americana per l’omicidio e l’occultamento del cadavere del marito Roberto Caraballo. La donna si nascondeva in un piccolo albergo del centro storico di Roma, poi scoperta dalla Polizia di Stato.
A cura di Alessia Rabbai
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Ha ucciso il marito nascondendone il corpo ed è scomparsa, per poi rifugiarsi in un piccolo hotel nei pressi di San Pietro. A rintracciarla gli agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti, durante un controllo nell'albergo situato tra il quartiere Aurelio e Primavalle. A finire in carcere a disposizione della Magistratura Beverly Ann Mc Callum, una cinquantanovenne statunitense, latitante, condannata dalla corte americana per l'omicidio e l'occultamento del cadavere del marito Roberto Caraballo. Il figlio adolescente che era con lei è stato preso in carico dai Servizi Sociali del Comune di Roma.

L'omicidio di Roberto Caraballo

Secondo le informazioni apprese, la donna sarebbe responsabile di aver ucciso il marito, Roberto Caraballo il 7 maggio del 2002 nella contea di Eaton nel Michigan, spingendolo giù dalle scale di casa, mentre uno dei suoi due complici lo ha preso a martellate. Il cadavere è stato ritrovato poco distante dalla sua abitazione e identificato solo tredici anni dopo il delitto, a seguito di una segnalazione anonima. Le indagini hanno condotto alla moglie, che prima è scappata in Pakistan, poi due anni dopo, nel 2018, la Judicial Circuit Court della contea di Ottawa l'ha condannata per associazione a delinquere finalizzata all’omicidio, all’occultamento e alla mutilazione di cadavere.

La latitante scoperta in un albergo dagli agenti della Polizia di Stato

A scoprire il passato della turista americana che viveva nel piccolo albergo romano gli agenti della Polizia di Stato, durante un controllo svolto nella notte scorsa agli ospiti della struttura ricettiva. Dagli accertamenti è emerso che il documento d’identità fornito alla reception era falso, ciò ha fatto scattare ulteriori approfondimenti al termine dei quali i poliziotti e alla scoperta che su di lei pende un provvedimento di cattura internazionale per omicidio. La cinquantanovenne è stata portata nel carcere di Rebibbia, in attesa che il giudice delle indagini preliminari ne autorizzi l'estradizione.

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