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Roma, titolari di gelaterie, bar e pizzerie protestano contro la chiusura la domenica pomeriggio

A Roma è polemica tra la sindaca Virginia Raggi e i titolari di bar, gelaterie e pizzerie. Motivo del contendere la recente ordinanza della sindaca che, in vista della riapertura delle attività commerciali, ha previsto la chiusura di tutti gli esercizi la domenica pomeriggio dal 18 maggio al 21 giugno. La Cna: “In quel momento c’è il picco di fatturato per quelle attività”.
A cura di Redazione Roma
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(Immagine di repertorio)
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I gestori di gelaterie, bar e pizzerie protestano contro l'ultima ordinanza della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che predisponendo nuove fasce orarie di apertura per tutte le attività commerciali per la fase 2 ha deciso di tenerle chiuse la domenica pomeriggio. A sollevare la polemica è la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (Cna) di Roma, che si è detta stupita per le indicazioni previste nell'ordinanza firmata dalla Raggi il 7 maggio e ha sottolineato come, per molte delle gelaterie, pasticcerie, bar e pizzerie, la domenica pomeriggio rappresenti il momento in cui il proprio fatturato può raggiungere il picco, arrivando fino al 25 per cento del totale settimanale. L'associazione di categoria ha espresso "sconcerto, preoccupazione e un senso di stupore per la mancata comprensione delle difficoltà economiche" delle attività rappresentate chiedendo alla sindaca di rivedere "in senso più ampio" la propria ordinanza.

L'assessore: Chiusura domenica pomeriggio è compromesso tra datori di lavoro e sindacati

La decisione della Raggi non riguarda solo pizzerie, bar o gelaterie, ma tutte le attività commerciali, che la domenica potranno restare aperte soltanto dalle 8.30 alle 15. L'ordinanza della sindaca sarà in vigore inizialmente dal 18 maggio al 21 giugno, in via sperimentale: prevede tre fasce orarie diversificate per tipologia d’esercizio, dal lunedì al sabato, in maniera da "diluire la distribuzione dei flussi di persone sul territorio nel corso delle giornate" e di "favorire la ripartenza del tessuto produttivo garantendo contemporaneamente la sicurezza collettiva". Sulla chiusura delle attività la domenica pomeriggio era già intervenuto Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, turismo e lavoro di Roma Capitale, spiegando che la decisione  frutto della "sintesi tra le richieste delle parti datoriali che volevano l'apertura totale e quelle sindacali che volevano la chiusura completa per la domenica". Un compromesso, come spiegato dall'assessore, "che è poco per i primi e troppo per i secondi".

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