Roma, stop per 30 giorni alla pesca nel mar Tirreno: rischio pesce straniero o congelato nei ristoranti
Stop alla pesca in tutto il mar Tirreno, con il rischio che sulle tavole dei ristoranti venga servito pesce straniero o decongelato. Da domani, dopo che il 10 settembre scorso era scattato il blocco nel tratto di costa da Brindisi a Roma, è stato esteso il fermo pesca da Civitavecchia a Imperia. Una disposizione che è valida per trenta giorni a partire da oggi. Secondo Coldiretti Impresapesca in Italia più di 2 pesci su 3 consumati nei territori interessati dal blocco vengono dall'estero. Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio, almeno in pescheria, è quello di verificare sul bancone l'etichetta, che per legge deve prevedere l'area di PESCA (Gsa). Queste le provenienze Gsa: 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).
Coldiretti Impresapesca, si legge ancora nella nota diffusa, ha più volte negli anni chiesto una radicale modifica di questo strumento di gestione che non risponde più da tempo alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della PESCA nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 33 anni di fermo pesca è progressivamente peggiorato, come anche parallelamente lo stato economico delle imprese e dei redditi. Questo ha determinato nel periodo un crollo della produzione – conclude Coldiretti Impresapesca -, la perdita di oltre 1/3 delle imprese e di 18.000 posti di lavoro.